Rimborso fiscale, l’Asl da luglio non paga 

Molti dipendenti non l’hanno avuto benché ne abbiano fatto richiesta al momento della dichiarazione dei redditi

Non sono arrivati a tutti i dipendenti dell’Asl di Salerno i rimborsi per mutui, spese scolastiche, universitarie e mediche che vengono calcolati ogni anno sulla dichiarazione dei redditi. Qualche lavoratore ha già segnalato il disagio alle organizzazioni sindacali affermando che la voce rimborsi da luglio scorso è pari a zero e nonostante i solleciti nulla cambia. Il ritardo non interessa solo i lavoratori ma anche alcuni impiegati in procinto di pensionamento. Il dirigente delle Gestione risorse umane, Francesco Avitabile, ha spiegato che la questione relativa a eventuali ritardi è risolvibile, con molta probabilità anche a settembre. Occorre fare una stima dei dipendenti interessati dal problema «e l’ufficio deputato ai controlli in questi giorni procederà a verificare quanti dipendenti hanno riscontrato questi disagi per provvedere in tempo utile, già anche sul prossimo stipendio».
Il problema potrebbe interessare tutte le categorie di lavoratori dagli operatori socio-sanitari, agli infermieri, ai medici e al personale impiegato negli uffici amministrativi che hanno presentato il 730 ad aprile scorso e se si va in credito col Fisco, il datore di lavoro – che funge da sostituto di imposte – deve provvedere al rimborso a seconda dei dipendenti. C’è chi potrebbe attendere la restituzione di 100 euro, chi 500 euro chi anche 1000 euro o più.
I percorsi per arrivare all’erogazione dei rimborsi non sono semplici e molto dipende anche dal flusso di informazioni in arrivo all’Asl. Una delle ipotesi relative ai mancati rimborsi potrebbe essere attribuita, ad esempio, alla documentazione inviata in formato elettronico come ogni anno all’Asl e prodotta dai Caf (Centro assistenza fiscale). Non sempre i file sono perfettamente leggibili. O in alcuni casi gli uffici competenti dell’Asl non hanno riscontri in quanto la ricerca della documentazione viene effettuata via codice fiscale, e non digitando i nominativi dei lavoratori. Dunque se solo un numero risulta errato, il file non sarà mai aperto e i rimborsi mai effettuati. Solo quando si scopre l’errore e si provvede a rimediare, si può dare esecuzione al pagamento.
In pratica l’Asl si sostituisce all’Agenzia delle entrate provvedendo ai rimborsi, fermo restando che i Caf si basano sulla dichiarazione dei redditi presentata dai dipendenti per poter produrre la documentazione inoltrata all’Asl e che le verifiche sulla veridicità delle dichiarazioni dei redditi possono essere eseguite in qualunque momento. Non è escluso che il problema possa interessare anche molti lavoratori di diverse categorie, ma una stima esatta degli eventuali disagi può essere elaborata solo dall’Asl di Salerno. Intanto la segnalazione del disservizio, definito «grave» dal segretario provinciale Confial (Confederazione italiana autonoma lavoratori), Rosario Carpinelli, è stata inoltrata al direttore amministrativo dell’Asl di Salerno. Nel testo del documento il sindacalista spiega le motivazioni delle doglianze: «Segnalamio il grave disservizio che si sta verificando da parte vostra nel rimborso delle quote 730 spettanti ai dipendenti. Pur avendo i centri di elaborazione inviato i dati nei termini il dipendente incaricato, in servizio presso la struttura di Nocera, non provvede all’immissione dei dati, anzi sembrerebbe che sia da tempo in malattia, e lo stesso dicasi per le procedure da espletare anche per i dipendenti che debbono andare in pensione».
Marcella Cavaliere
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