il braccio di ferro

Rimborsi sulla tassa dei rifiuti Anche il Codacons all’attacco

Tramite Pec, il Codacons ha inoltrato al Comune una diffida, con contestuale richiesta di accesso agli atti, per la vicenda del rimborso Tarsu ai cittadini, sollevata dall’associazione “Città...

Tramite Pec, il Codacons ha inoltrato al Comune una diffida, con contestuale richiesta di accesso agli atti, per la vicenda del rimborso Tarsu ai cittadini, sollevata dall’associazione “Città democratica” che ha tra i suoi componenti l’ex sindaco Luigi Gravagnuolo. Nella nota si legge: “Il Codacons è stato contattato da numerosi utenti residenti a Cava i quali, più volte e in diverse forme, hanno chiesto spiegazioni in merito agli addebiti relativi alla Tarsu, ossia la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani”. Nel documento, poi si sottolinea: “Al Comune sono giunte circa seimila richieste di rimborso avente ad oggetto il recupero di somme versate indebitamente dai cittadini; il calcolo sugli importi addebitati, infatti, appare poco chiaro e non tiene conto del recupero del gettito ottenuto dal Comune per gli anni compresi tra il 2007 e 2012”. Inoltre si precisa: “Una sentenza della Corte Costituzionale del 2009, nel rilevare la natura tributaria della Tarsu, ha escluso l’imponibilità ai fini dell’Iva stessa. Ne consegue che laddove i Comuni abbiano addebitato l’Iva sulla Tarsu, tale addebito è illegittimo e gli utenti possono chiederne la restituzione”. Fatte queste premesse, il Codacons ha quindi chiesto l’ accesso agli atti per avere: copia del piano finanziario per la gestione dei rifiuti con riferimento ai costi del servizio negli anni tra il 2007 e il 2014; copia del regolamento adottato per la Tarsu e degli estremi della sua approvazione e, infine, copia di ogni atto connesso alla gestione dei rifiuti e Tarsu adottato dall’ente tra il 2007 e il 2014, dai quali si evinca se è stata applicata o meno l’Iva. (a. c.)