Rimborsi, spuntano anche i pieni di benzina

L’inchiesta sulle spese dei consiglieri comunali. Scontro in maggioranza tra Barbuti e Casciello

Spuntano nuovi retroscena sull’impiego dei rimborsi destinati ai gruppi consiliari. All’attenzione degli inquirenti non ci sarebbero solo le spese per viaggi e cene in trasferta o acquisti tecnologici sostenute da consiglieri comunali dell’attuale e precedente consiliatura. Nel mirino anche “piccoli acquisti” di quotidiani, schede telefoniche e fatture per il pieno di carburante. Da qui l’elevato numero di avvisi di garanzia: ben 44. Ieri, a Palazzo di Città, c’era un andirivieni di consiglieri, alcuni dei quali stupiti per l’accusa di peculato ipotizzata. Per altri, però, l’origine di tutti i mali è la poca chiarezza dell’articolo 22 del regolamento, che disciplina i rimborsi.

L’esigenza di emendare l’articolo era stata già avvertita e discussa in commissione dagli esponenti politici. La modifica fu portata anche in Consiglio lo scorso maggio ma, proprio nella seduta in cui era prevista la sua approvazione, si verificò lo strappo politico di Fdi, che portò alla sospensione dell’assise. La questione, poi, è stata “congelata” fino allo scorso novembre, quando giunsero i primi avvisi di garanzia sul presunto impiego illecito dei fondi. «Nel regolamento si stabilisce che ogni anno debbano essere distribuiti 33mila euro – spiega il presidente del Consiglio, Antonio Barbuti – Ogni gruppo riceve 2.400 euro fissi e, in più, vengono attribuiti 200 euro a ogni singolo consigliere. Le somme servono a coprire spese di rappresentanza che devono essere rendicontate. È vero – aggiunge – che l’articolo 22 è generico. Per questo avevamo pensato di chiarire a tutti come utilizzare le risorse e, inoltre, di precisare che spettava al dirigente del settore verificare se la singola rendicontazione poteva rientrare nelle categorie stabilite; il caso ha voluto che la modifica non sia stata approvata». Ma intanto il “caso rimborsi” rischia di produrre una frattura anche nella maggioranza politica. Alcune affermazioni del commissario cittadino di Fi, Gigi Casciello, che ha contestato sia i rimborsi che la frequenza delle assise consiliari, non sono piaciute a Barbuti. Al punto che, ieri, ha chiesto al sindaco Marco Galdi di «convocare una riunione di maggioranza, nella quale Fi sarà chiamata a chiarire la sua posizione». «Non permetto a Casciello di dare giudizi in libertà sulle convocazioni dei Consigli – ha aggiunto – né sulla questione dei rimborsi, soprattutto in un momento delicato». Secca la replica del commissario Fi: «Credo sia singolare che Cava abbia dei fondi per i gruppi consiliari, peraltro irrisori. Inoltre, il regolamento che stabilisce i rimborsi è interpretabile e, per questo, mette in difficoltà consiglieri e capigruppo. Sui Consigli ho solo detto che sono ripetitivi e per questo qualche volta sembrano, più che altro, un esercizio di dialettica».

Alfonsina Caputano

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