Rimborsi ai gruppi, bufera sul Consiglio

Nuovo filone d’inchiesta: nel mirino le spese “sospette” fatte da alcuni esponenti politici con i soldi del Comune

La bufera sui rimborsi ai gruppi consiliari innescata da un nuovo arrivo dei carabinieri, che negli ultimi giorni hanno acquisito dei documenti a Palazzo di Città nell’ambito di un nuovo filone scaturito dall’inchiesta sui presunti falsi tesseramenti Pdl, non sembra aver scosso particolarmente il sindaco Marco Galdi. «L’azione giudiziaria è ancora in corso e mi meraviglio che le notizie, di cui non conosco i dettagli, siano trapelate», ha commentato il primo cittadino. E anche sulle spese dei gruppi di maggioranza e opposizione, che con i soldi dei rimborsi avrebbero pagato cene, viaggi (anche un pellegrinaggio a Medjugorie) e acquistato cellulari di ultima generazione, Galdi si è mostrato prudente:«Prima di potermi esprimere nel merito dovrei avere conoscenza dei fatti – ha detto – che attualmente sono coperti dal segreto istruttorio».

Ma le spese dei gruppi, tutte fatturate e liquidate dal Comune, probabilmente senza che fosse eseguita un’attenta verifica della tipologia di acquisti fatti dal 2006 in poi, sono state commentate in vario modo dai diversi esponenti politici cittadini. Secondo il commissario cittadino di Forza Italia, Gigi Casciello, all’epoca dei fatti non ancora catapultato a pieno nella vita politica cittadina, il punto centrale della questione è se si tratta o meno di rimborsi. «Se le spese rientrano nei criteri fissati dal regolamento che disciplina i contributi ai gruppi – ha detto il commissario – non vedo dove sia il problema». Ha, poi, commentato: «Forse il problema è innanzitutto politico. Ritengo, infatti, disdicevole che esista un rimborso che viene dato ai gruppi consiliari cavesi. Questo provvedimento fa di Cava un caso “sui generis” rispetto ad altre città che la circondano».

Meravigliati dalla tipologia di rimborsi si sono mostrati anche molti consiglieri. Il presunto viaggio a Medjugorie pagato con i soldi pubblici, per esempio, è sembrato un caso curioso anche per diversi esponenti dell’ex Popolo della libertà. Una circostanza, questa, ancora più bizzarra dal momento che si vocifera che proprio un consigliere Pdl sia stato protagonista del pellegrinaggio, insieme ad un altro esponente politico cittadino molto in vista.

Ma la bufera sul rimborsi non ha risparmiato neppure gli esponenti dell’opposizione consiliare. Nel mirino, per esempio, sarenne finito l’acquisto di un cellulare da parte di un consigliere del Pd. La notizia è stata, però, subito smentita dal consigliere democrat Vincenzo Servalli. L’esponente politico, nella mattinata di ieri, si è affrettato a chiarire: «La notizia dell’acquisto è destituita di ogni fondamento. Stiamo valutando l’opportunità di intraprendere iniziative per tutelarci».

Si attende, dunque, che gli accertamenti degli inquirenti sul nuovo filone d’inchiesta, uno dei tanti seguiti dalla Procura e dalla Direzione distrettuale antimafia, vadano avanti. Allo stato attuale, sembrea che non vi siano degli avvisi di garanzia, ma di certo carabinieri e magistrati stanno facendo una “radiografia” della politica cavese le cui mosse, dallo “tsunami” del novembre passato, sono accuratamente controllate.

Alfonsina Caputano

©RIPRODUZIONE RISERVATA