Rifiuti, solo 10 guardie in servizio

Ko il progetto degli ispettori ambientali per controllare la raccolta differenziata

Una manciata di guardie ambientali per controllare un territorio di oltre 56 chilometri quadrati. È un sofisma tutto battipagliese quello degli ispettori dell’ambiente del Comune. Doveva essere un corpo scelto di controllo sugli sversamenti abusivi di rifiuti in città, costituito dall’assessore Massimiliano Casillo nel 2009, per almeno un centinaia di unità.

Oggi di quell’ambizioso progetto resta solo uno sfocato ricordo. A controllare la città sono dieci persone che svolgono almeno quindici turni serali da tre ore al mese, usufruendo di un rimborso spese mensile di 100 euro. Con questi numeri risulta obiettivamente difficile anche solo pensare di contrastare con efficacia l’indecenza di tante persone che lasciano per strada i rifiuti o non provvedono a differenziarli.

Questo malgrado l’impegno costante delle guardie ambientali e della Protezione civile che le segue e le coordina. Dal 2009 alla fine del 2011, malgrado il corpo di guardia ambientale si fosse già ridotto da un centinaio a circa 50 unità (e poi 30), l’idea sembrava funzionare a dovere. La prima crepa nel gennaio 2012, quando il sindaco Santomauro reputò non idoneo confermare il servizio, rifiutandosi di sottoscrivere un nuovo contratto con l’associazione Italcaccia. Eppure per due anni le guardie avevano segnalato abusi tramite la presenza costante sul perimetro urbano, rendendosi spesso protagoniste di liti con cittadini battipagliesi che non avevano ancora avuto il tempo di abituarsi alla loro presenza. Con una divisa verde e un tesserino di riconoscimento, gli ispettori ambientali avevano trasmesso illeciti soprattutto relativi a sversamenti abusivi di rifiuti, facilitando il lavoro della Polizia municipale e degli addetti di Alba Ecologia.

Nel maggio 2011, dopo alcune verifiche e pur senza l’Italcaccia, l’amministrazione aveva scelto di indire nuovi corsi di formazione e di rimandare in strada delle nuove guardie ambientali, per un totale di 52. Nuovi dissidi con l’ente e con il coordinatore Giovanni Valletta avevano però decimato il gruppo già a settembre 2011. Fino alle dieci unità di oggi.