Rifiuti, sciopero e allarme presidio alla Provincia

Dalla mezzanotte via alla due giorni di protesta, lunedì presidio dei lavoratori alla Provincia. Chiusura a Sardone, a rischio la raccolta dell’umido

SALERNO. Dalle ore 24 di questa notte e fino alle 24 di martedì i lavoratori dei Consorzi di bacino per lo smaltimento dei rifiuti incroceranno le braccia. 48 ore di sciopero, proclamate dai sindacati autonomi del settore igiene ambientale, per protestare contro il decreto legge del Governo.

Lo sciopero è regionale e in ciascun capoluogo di provincia è prevista una manifestazione sotto la sede della Provincia, l’ente a cui è stata trasferita la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti. A Salerno il presidio sotto Palazzo Sant’Agostino è previsto per domani mattina, alle 10. Il giorno successivo, invece, la mobilitazione dei dipendenti dei Consorzi di bacino si sposterá a Roma.

I sindacati autonomi sostengono che il decreto del Governo violi gli articoli 3 e 4 della Costituzione e danneggi migliaia di lavoratori per i quali, in caso di esuberi, si prevedono ammortizzatori sociali per soli due anni. Tra l’altro, sostengono i sindacati, si commetterebbe un’ulteriore violazione in quanto i dipendenti in esubero dei Consorzi sono dipendenti pubblici e ad essi non possono essere devoluti fondi nazionali destinati ai dipendenti del settore privato fuoriusciti dal mondo del lavoro. Sempre nel decreto di fine anno si stabilisce che è finita l’emergenza ma si emettono provvedimenti per periodi successivi, utilizzando poteri di deroga a leggi nazionali e regionali in materia di lavoro. Nel decreto, poi, c’è l’obbligo per i consorzi di licenziare e riassumere il personale giá in servizio.

Secondo i sindacati, il licenziamento e la riassunzione sarebbero un escamotage «per non applicare il passaggio di cantiere, previsto dal contratto nazionale di lavoro, eliminando così ogni contenzioso nei confronti della gestione governativa e creando circa mille cassintegrati».

Ma c’è di più. Ai sindacati autonomi non sta affatto bene che «al posto dei lavoratori che hanno titolo a conservare il posto di lavoro vengano privilegiati i dipendenti che furono assunti dalle ditte cui Fibe subappaltò la costruzione dei Cdr e del termovalorizzatore di Acerra. Questi passano direttamente alle Province mentre quelli entrati con bando pubblico e con contratto degli enti locali dovrebbero andare in mobilitá». Lo sciopero in provincia diSalerno si fará sentire in particolare al sito di trasferenza di Sardone, che accoglie i rifiuti dei Comuni prima del trasferimento in discarica. La raccolta per strada, invece, si bloccherá solo nei Comuni in cui il servizio è svolto dai Consorzi o da societá a loro collegate. E’ il caso del Cilento, del Diano, della Costa amalfitana e dei Picentini.