IL CASO

Rifiuti, la city-pattumiera: Salerno Pulita a un bivio

Le strade invase dall’immondizia. «Comune immobile sul futuro della società»

SALERNO - È stato davvero un “martedì nero” sul fronte della raccolta dell’indifferenziato, con pesanti ripercussioni sulla pulizia complessiva in città e, soprattutto, del centro storico. Il combinato disposto della cattiva qualità della differenziata (per cui i salernitani separano poco i rifiuti e buttano tutto il lunedì) e il massiccio ritorno degli “apritori di sacchetti” che, a caccia di materiali riciclabili, spargono a terra l’immonnezza (che, tra l’altro, non può essere sempre raccolta) ha avuto pesanti ripercussioni sull’efficienza del servizio di Salerno Pulita e, quindi, sul decoro del cuore della città. In realtà, per questi fattori ma anche per la ripresa delle attività dei locali pubblici, il martedì ritorna a essere il giorno più problematico per la raccolta del “tal quale”. Per di più ogni volta che i camion si riempiono devono ritornare nella zona industriale per scaricare, col relativo aggravio di tempo rispetto alle tabelle di marcia. Il nodo della raccolta dell’indifferenziato, però, è soltanto uno dei problemi che andrebbero affrontati e risolti all’interno della partecipata del Comune. Salerno Pulita, infatti, da quasi due mesi è guidata dall’amministratore unico dimissionario Antonio Ferraro , e, nonostante il sindaco Vincenzo Napoli e tutti gli esponenti di vertice dell’Amministrazione ostentino tranquillità, non si riesce a trovare un sostituto adeguato per il delicato compito.

Ferraro è il terzo amministratore a lasciare negli ultimi tre anni e quello della società in house sta diventando un problema che, senza una soluzione, rischia di complicare anche i futuri assetti politici a Palazzo di Città. E se nei ranghi dell’Amministrazione nessuno sembra avere particolari urgenze nel cercare il nome del successore di Ferraro o nel decidere se privatizzare parte delle quote della società, molto differente è il clima tra i lavoratori. Dopo un primo e vano tentativo di incontro, il segretario della Cgil Funzione pubblica Antonio Capezzuto , scrive nuovamente al primo cittadino, agli assessori all'Ambiente e alle Partecipate, Angelo Caramanno e Luigi Carmelo Della Greca e al capo dello staff del sindaco, Vincenzo Luciano , rispetto alla mancata convocazione delle organizzazioni sindacali. «Ci preme sottolineare - rileva Capezzuto - come sia venuta a mancare l’interlocuzione tra società e organizzazioni sindacali, che storicamente ha sempre garantito la possibilità di affrontare tutte le diverse questioni aziendali, a partire dall’organizzazione dei servizi e l’applicazione degli accordi sottoscritti».

«L’impossibilità di dialogo tra sindacati e governance, che perdura ormai da mesi- afferma - necessita oggi di una svolta chiara e decisa». Sul tavolo c’è «la discussione sull’organizzazione del settore spazzamento considerata l’esigenza di un ottimizzazione del servizio; la distribuzione dei carichi di lavoro e delle zone di competenza per garantire servizi adeguati sia alle zone periferiche che a quelle e, non per ultimo, rispetto alla pulizia delle spiagge che, da quest’anno, sono state ampliate ». Poi c’è il capitolo della raccolta «a partire - rileva il segretario - dal fenomeno dell’apertura delle buste dell’indifferenziato che continua a mettere in serio pericolo i dipendenti del settore e a mortificare l’immagine della città, appesantendo e rallentando inoltre le attività di raccolta. Questa organizzazione - ricorda - ha più volte segnalato tale fenomeno all’Amministrazione e alla Prefettura, senza alcun riscontro non solo formale ma soprattutto materiale».

E infine, c’è il destino dell’impianto di compostaggio la cui gestione dovrebbe passare da Salerno Pulita all’Ente d’Ambito, così come previsto nel piano regionale. Un impianto che, secondo Capezzuto, ha un «ruolo strategico » che richiederebbe «un serio confronto per tutto quanto riguarda le questioni legate alla sicurezza e quindi a tutela degli operatori presenti, e soprattutto circa le prospettive di gestione a seguito di quanto determinato dal recente Piano d’Ambito redatto dall’Eda». Tutta una serie di questioni che richiederebbero la nomina di una nuova governance per Salerno Pulita, «che possa assicurare ai lavoratori e alle loro rappresentanze sindacali il giusto dialogo. Non è pensabile - sottolinea - che la società che ha in capo la completa gestione del ciclo integrato dei rifiuti con circa 500 dipendenti, in una città con oltre 130mila abitanti, possa essere ad oggi priva di una goverance».

Eleonora Tedesco