Ambiente

Rifiuti, in Parlamento le accuse dell’Anac

L’ispezione ha rilevato anomalie nell’impianto di compostaggio. Pisano: «Così lievitano i costi»

SALERNO. Arrivano in Parlamento i rilievi dell’Autorità anticorruzione sull’impianto di compostaggio di Salerno. Il deputato Girolamo Pisano, del Movimento 5 Stelle, è in attesa di ottenere il verbale completo dell’ispezione condotta dall’Anac per valutare la procedura da intraprendere. Annuncia intanto che vuole vederci chiaro sulle presunte anomalie riscontrate nel sito, per poi scegliere la strategia da portare avanti. «Devo prima ottenere le carte – spiega – e quindi deciderò se presentare un’interrogazione parlamentare oppure interessare la Commissione d’inchiesta sui rifiuti». Anche perché le anomalie riscontrate sono molteplici: si parte dal cattivo funzionamento dell’impianto, che non riesce a raggiungere gli obiettivi di progetto, e si arriva a prefigurare dubbi sulla gestione. Dunque è ipotizzato un possibile danno erariale. «Se venissero confermate le anomalie – evidenzia il deputato pentastellato – oltre al danno di gestione si dovrebbe calcolare quello per la mancata produzione di energia».

Ma c’è ancora un altro aspetto da non sottovalutare e che potrebbe aggiungere ulteriore benzina al fuoco già acceso. «In base a quanto emerso finora – spiega Pisano – le famiglie salernitane hanno speso da 30 a 60 euro in più a persona all’anno, pagando questo surplus non dovuto sulla tassa per lo smaltimento dei rifiuti». Un vero e proprio salasso che però, a detta del parlamentare, non è altro che la punta dell’iceberg di una situazione paradossale. «I nodi sono venuti al pettine solo per una parte della catena della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti – sottolinea Pisano – L’unico dato certo è che da sempre i salernitani pagano la tassa più alta d’Italia e sono costretti a sborsare circa 200 euro in più». Il vaso di Pandora, appena scoperchiato, tuttavia, potrebbe riservare ancora altre sorprese. «Da tempo – precisa il parlamentare – circolano voci sull’insufficienza e sulle carenze dell’impianto di compostaggio. Eppure le magagne sono venute a galla solo dopo l’ispezione dell'Autorità nazionale anticorruzione, presieduta da Raffaele Cantone. Un controsenso, se si considera la millantata trasparenza amministrativa che il Comune di Salerno sbandiera da tempo immemore. Fatto sta che noi non siamo mai riusciti ad ottenere nemmeno un documento sull’impianto, nonostante ne avessimo fatto richiesta già da tempo».

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