Rifiuti e tasse sugli immobili Niente bollettini precompilati

È stato abolito il comma che obbligava i Comuni ad inviarli ai contribuenti Ancora non si sa quando e quanto pagare. E per i calcoli ci vorrà il commercialista

Dopo il caos per il pagamento della Tares e dell’Imu che ha segnato la fine dello scorso anno e l’inizio del 2014, non si profilano tempi migliori per i contribuenti. Anzi nuovi adempimenti, complicazioni, difficoltà emergono di giorno in giorno. L’ultima viene da un decreto emanato dal ministero dell’Economia, di concerto con l’Agenzia delle Entrate: nella sorpresa unanime degli addetti ai lavori ha di fatto «cassato» il comma 689 della legge di stabilità, quello che imponeva ai Comuni l’obbligo di inviare ai cittadini residenti i moduli precompilati per effettuare il pagamento delle tasse sulla casa (oggi Iuc). Risultato: chi intende rimanere ligio ai propri obblighi fiscali dovrà, per il 2014, attrezzarsi e calcolare da sé (cosa non facile, visto il quadro normativo di riferimento in continua evoluzione) il dovuto. Non sarà facile: per la complessità dei calcoli, ma anche perché i provvedimenti cui tocca fare riferimento, non è che siano chiarissimi. Basti pensare che, allo stato dell’arte, non si conosce “quanto” pagare, ma neppure “quando”: nessun provvedimento fin qui adottato accenna alle scadenze delle diverse imposte. Solo per l’Imu, che rimane per le seconde case, gli immobili di lusso e quelli adibiti ad attività produttive e commerciali, si sa che tocca pagarla in due rate entro il 16 giugno e il 16 dicembre. Per Tari e Tasi (le due imposte che compongono la Iuc), pare che l’orientamento sia quello di girare la decisione ai sindaci. Insomma il caos delle imposte sulla casa, sembra destinato a riproporsi anche per quest’anno: archiviata la Tarsu e la Tares (che ha avuto vita brevissima), la tassa sui rifiuti si chiamerà Tari e si calcolerà sui metri quadrati degli immobili: ai contribuenti toccherà quindi procurarsi una planimetria aggiornata della proprietà e verificare bene nei regolamenti attuativi che non vi siano differenziazioni tariffare tra superfici adibite a diverso utilizzo, interne ed esterne, etc. Il calcolo della Tasi potrebbe rivelarsi ancor più contorto: toccherà tener conto della rendita catastale, delle detrazioni spettanti (legate ai figli a carico, al reddito Isee, etc.) e anche dello stato dell’immobile giacché, se locato, il tributo andrà diviso con l’affittuario. Il quale a sua volta dovrà tener conto delle sue detrazioni, del suo reddito Isee, etc. Insomma, qualcuno potrebbe paradossalmente rimpiangere il caos che ha accompagnato il pagamento dell’Imu e della Tares a cavallo tra 2013 e 2014. A gongolare, c’è da scommetterci, sono consulenti e professionisti (cui sarà impossibile rinunciare per i calcoli e la compilazione del bollettino), e funzionari e tecnici comunali. In fin dei conti il recentissimo decreto ministeriale, ha sottratto loro una complicatissima incombenza.

Remo Ferrara

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