Rifiuti e atti vandalici Il lungofiume a Foce è in totale abbandono 

Rotte le recinzioni di legno, distrutti cestini e panchine Danneggiati i lampioni e sulle sponde materiali di risulta

Incuria e degrado: il lungofiume di Foce, a Sarno, sprofonda nuovamente in uno stato di totale abbandono. Una delle piccole e preziose oasi di tranquillità e di verde cittadino, che dovrebbe essere preservata e tenuta in ordine dalle autorità competenti, è invece sempre più un ricettacolo di ogni sorta di rifiuto.
Ogni anno, con l’arrivo della bella stagione, il lungofiume necessita di essere bonificato, ma quest’anno, visti i tanti problemi burocratici che attanagliano l’area, l’emergenza rischia di prolungarsi per tutto il 2018. Le caratteristiche recinzioni di legno, che oltre a delimitare il sentiero dovrebbero anche fare da arredo, sono state rotte, venendo a mancare così ogni genere di protezione e sicurezza per i tanti bambini che visitano il lungofiume in primavera e in estate, o anche semplicemente nelle giornate di sole. Stessa sorte è toccata alle panchine e ai cestini dei rifiuti dislocati sul sentiero: distrutti o incendiati dai vandali di turno così come tutti gli oggetti di legno che erano stati installati.
A ridosso del fiume, invece, grandi blocchi di pietre e cemento la fanno da padrone. Ammassati in un angolo e chiusi da una specie di recinzione, anch’essa in legno, giacciono indisturbati a deturpare il paesaggio naturale. Proprio sulle sponde, invece, materiali di risulta e rifiuti smaltiti abusivamente fanno da corollario al pietoso quadretto.
Visto il grado di incuria e degrado sarà quasi impossibile questa primavera recarsi al lungofiume e fare due passi, specialmente di sera, dato che anche tutti i lampioni installati sono stati danneggiati.
Da evidenziare, inoltre, lo status burocratico del lungo fiume di Foce, in quanto nella scorsa stagione estiva, ai volontari del Circolo Leonia Legambiente fu negata la possibilità di ripulire il fiume, in quanto dall’amministrazione comunale fu notificato l’obbligo di non procedere nell’esecuzione dei lavori a causa di una segnalazione ricevuta. Nello specifico emerse che l’area proposta per l’intervento di manutenzione si trova all’interno di una proprietà privata, e quindi il lungofiume è per buona parte appartenente di diritto a un privato. Ora, ci sarebbe solo da confidare, e sperare, in una espropriazione per pubblica utilità dell’agenzia regionale Arcadis nei riguardi del proprietario.
Danilo Ruggiero
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