Rifiuti, c’è la Tares si pagherà in tre rate Batosta in estate

E in attesa della pubblicazione del decreto sulla Gazzetta la Provincia fa lievitare i costi della parte indifferenziata

Nonostante la dilazione in tre rate e il rinvio dell’aumento di 30 centesimi di euro per metro quadro a dicembre, il salasso Tares ((la tassa che sostituirà l’attuale Tarsu) peserà e non poco sulle tasche dei contribuenti italiani. In Campania, però, l’effetto dovrebbe essere molto più contenuto in quanto nella nostra regione, per effetto di una legge ad hoc varata ai tempi dell’emergenza rifiuti, è già in vigore da alcuni anni il principio che i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti devono essere coperti interamente con la tassa. Nel resto d’Italia, invece, non era così: erano i Comuni a stabilire quanto incassare con la Tarsu o con la Tia (in genere l’equivalente del 60 per cento dei costi sostenuti) e la differenza veniva scaricata sulla cosidetta “fiscalità generale”. In pratica i Comuni attingevano da altre entrate per pareggiare i costi. Questo spiega anche perché le città della Campania sono quelle dove la Tarsu è più alta. Al momento, però, non c’è ancora nulla di definitivo per quanto riguarda la Tares, è atteso un pronunciamento definitivo del Governo entro lunedì mentre il giorno seguente comincerà l’esame alle Camere. Il Comune, nell’ultima seduta di Consiglio del 2012, ha già approvato il regolamento. «Ma – ha affermato l’assessore all’ambiente, Gerardo Calabrese – aspettiamo la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale per capire meglio come ci si dovrà comportare». Per ora le uniche notizie certe, oltre al possibile rinvio dell’aumento che andrà direttamente nelle casse dello Stato, è che le rate saranno tre: giugno, settembre e dicembre. Una vera batosta per i contribuenti, soprattutto in estate quando, nel giro di due mesi si ritroveranno a dover pagare sia la Tares che l’Imu. In provincia di Salerno, poi, il nuovo tributo dovrà comprendere anche l’aumento di 7 euro a tonnellata sulla parte indifferenziata del rifiuto che la Provincia si appresta a varare per coprire i costi di gestione delle discariche chiuse. Il Comune di Salerno ha già calcolato che dovrà recuperare altri 133mila euro per coprire la spesa del conferimento delle 19mila tonnellate annue di rifiuto che trasferisce allo Stir di Battipaglia. «Non possiamo farcene carico con risorse nostre – ha sottolineato Calabrese - ma, per legge, dobbiamo mettere tutto in tariffa». L’esponente della giunta De Luca non ha nascosto poi il suo malcontento per la decisione che Palazzo Sant’Agostino prenderà a breve. «In quattro anni – ha attaccato – hanno fatto solo aumenti, passando da 113 euro a 147 euro a tonnellata, senza offrire una seria riorganizzazione del ciclo dei rifiuti con commissari liquidatori dei Consorzi che non hanno prodotto nulla. E ora – ha concluso – noi dovremmo pagare le loro colpe perché, in tre anni di governo Berlusconi, non sono stati capaci di farsi pagare i crediti dalla Protezione Civile, avviando un’azione giudiziaria tardiva».

Mattia A. Carpinelli

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