LA VICENDA

Riecco le cupole della discordia a Paestum

Il Comune spenderà 120mila euro per rimontarle per la Borsa del turismo archeologico

CAPACCIO PAESTUM. A Paestum torna la “Borsa mediterranea del turismo archeologico” e rifanno il loro ingresso in scena le cupole della discordia. Circa 70.000 euro le spese che dovrà affrontare il Comune per il montaggio e l’installazione delle sfere geodetiche in occasione della manifestazione dedicata al turismo e all’archeologia dal 26 al 29 ottobre. Somma uguale, o similare, dovrà essere impiegata per lo smontaggio delle tendostrutture, considerato che la loro installazione dovrà essere a carattere temporaneo. Una delle sfere era gravemente danneggiata, a causa di uno squarcio, e necessita di una riparazione stimata intorno ai 40.000 euro. Somma, che va ad aggiungersi ai costi di montaggio e smontaggio che, purtroppo, non sono i soli relativi a queste strutture da tempo al centro di polemiche.
Sono in molti a chiedersi l’utilità dell’acquisto e quando, finalmente, potranno trovare casa. Per l'acquisto delle strutture, e di due moduli prefabbricati da adibire a servizi igienici, l’ex amministrazione Voza nel 2014 ha investito 628.300 euro, con l’accensione di un mutuo ventennale presso la Cassa Depositi e prestiti, alla quale corrisponde 21.000 euro ogni sei mesi. L’intento era di collocarle in modo definitivo in via Nassirya nel centro urbano di Capaccio Scalo. Per farlo l’ex amministrazione predispose le indagini geognostiche costate circa 12.000 euro e stipulò un contratto di fitto con i proprietari del terreno. Lo stesso è stato revocato dalla nuova amministrazione, che non ha condiviso il progetto. Il canone di locazione concordato era stato fissato a 15.000 euro. Per l’affitto dell’area il Comune aveva già versato diversi canoni e, a quanto sembra, dovrà continuare fino alla fine del 2017, sebbene il terreno non sia stato mai utilizzato allo scopo. Ora si riparte con una nuova installazione momentanea per consentire lo svolgimento nell’area archeologica della Borsa organizzata dalla ditta salernitana “Leader”. Nell'area sarà effettuato il montaggio delle tre tensostrutture, che ospiteranno: allestimenti, convegni, 13 pagode in alluminio, un tavolato in legno di 135 metri, 20 gazebo in legno del tipo “casetta”. L’ente ha indetto una gara d’appalto per l’affidamento dell’installazione, aggiudicata con procedura negoziata, con il criterio del minor prezzo.
C’è da chiedersi ma finita la Borsa ritorneranno nei depositi? Troveranno mai casa?. L’aspetto, però, da non sottovalutare è che alla fine, una volta montate le sfere potranno essere utilizzate per l'organizzazione, in tutti e dodici i mesi dell'anno, di eventi di qualunque natura sociale, culturale ed economica, abbattendo in questo modo i costi di noleggio di altre strutture per ogni manifestazione.

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