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Ridotta di un anno la pena a Gonnella

CAMPAGNA. Non fu un episodio di concussione ma un caso di millantato credito quello per cui il consigliere comunale Emiliano Gonnella fu condannato nel 2014 a 1 anno e dieci mesi. Ieri la Corte d’appe...

CAMPAGNA. Non fu un episodio di concussione ma un caso di millantato credito quello per cui il consigliere comunale Emiliano Gonnella fu condannato nel 2014 a 1 anno e dieci mesi. Ieri la Corte d’appello ha riqualificato il reato e ridotto la pena a 1 anno, accogliendo la tesi difensiva dell’avvocato Agostino De Caro che sin dall’inizio del procedimento aveva contestato l’accusa di concussione, ritenendo che l’imputato non rivestisse il ruolo per esercitarla. La vicenda riguarda il consordio idrico Ausino, con sede a Cava de’ Tirreni, di cui Gonnella era all’epoca consigliere d’amministrazione e vicepresidente. Fu arrestato in flagranza di reato nell’ottobre del 2013, mentre incassava 800 euro che per gli inquirenti erano il saldo di una tangente di 3mila euro, chiesta a un dipendente della società consortile per evitargli il licenziamento. In realtà Gonnella non aveva il potere giuridico di evitare il licenziamento del dipendente, ma glielo avrebbe fatto credere, chiedendogli denaro per “convincere” l’altro consigliere d’amministrazione. Una richiesta a cui il dipendente ha spiegato di aver finto di cedere, consegnandoli i primi 2.200 euro e dandogli un appuntamento nei pressi del casello autostradale di Nocera per il versamento dei restanti ottocento. A quell’appuntamento si presentò però con i poliziotti del commissariato di Cava de’ Tirreni, che fecero scattare l’arresto. Sorpreso in flagrante, il consigliere comunale non poté negare la riscossione del denaro, ma al giudice delle indagini preliminari dichiarò che quei soldi erano un prestito, chiesto in virtù di rapporti di vecchia data. Ieri invece la condanna in appello per il reato di millantato credito. (c.d.m.)

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