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Ricoveri pilotati a Cardiologia «L’Asl sapeva da quattro anni»

ROCCADASPIDE. «Ho presentato la prima segnalazione su alcune anomalie sui ricoveri effettuati nel reparto di Cardiologia Utic nel 2012 ma in due anni nessun provvedimento è stato preso; e così nel...

ROCCADASPIDE. «Ho presentato la prima segnalazione su alcune anomalie sui ricoveri effettuati nel reparto di Cardiologia Utic nel 2012 ma in due anni nessun provvedimento è stato preso; e così nel 2015 mi sono rivolto alla procura». A parlare è Michele Cataneo, infermiere dell’ospedale di Roccadaspide dove, l’altro ieri, è stato eseguito un decreto di perquisizione e acquisizione di atti, in particolare cartelle cliniche di pazienti ricoverati. Indagati il primario Raffaele Rotunno e la caposala Teresa Capozzolo per falso in atto pubblico.

Cataneo ha chiesto alla procura di essere ascoltato con una richiesta scritta ed è partita l’inchiesta finalizzata ad accertare presunte anomalie sui ricoveri effettuati nel reparto di Cardiologia di utenti che avrebbero avuto una corsia preferenziale.

«Sono stato sentito più volte a partire dal dicembre 2015 dopo varie segnalazioni effettuate ai vertici dell’Asl già dal 2012 – spiega Cataneo – per le irregolarità riscontrate al triage del pronto soccorso dove lavoravo e da dove, a seguito dell’anomala chiusura, sono stato trasferito in medicina».

«I pazienti tutti provenienti dal Vallo di Diano aggiunge l’infermiere – venivano ricoverati senza passare dal triage, in pochi minuti accettati e ricoverati dopo una chiamata telefonica fatta dal reparto, con la quale veniva comunicato loro di presentarsi in ospedale. Lamentavano patologie urgenti come dispnea, dolore toracico raggiungendo l’ospedale con le proprie auto bypassando altre strutture come Polla nonostante l’urgenza, già con il borsone in mano e alcuni con il televisore. Non venivano visitati al pronto soccorso, tutte le prestazioni erano effettuate dopo il ricovero. Quando chiamavo in reparto per la disponibilità dei posti in cardiologia mi dicevano posti zero. Dopo pochi minuti giungevano i pazienti e venivano ricoverati , aspettavano la dimissione del paziente in reparto per poi occupare il posto letto dando loro orari precisi in cui arrivare all’ospedale. Pazienti mi riferivano che erano stati contattati telefonicamente dal reparto di Cardiologia».

Secondo Cataneo la vicenda vede coinvolte decine e decine di pazienti: «Da addetto al triage, come potevo accettare una persona che andava direttamente in Cardiologia e poi scendeva un familiare a ritirare la cartella? Il tempo di attesa tra accettazione e ricovero, in codice giallo, non superava i due minuti mentre per altri pazienti era di alcune ore con diagnosi anche gravi. Alcuni pazienti di Capaccio e Castelcivita in codice rosso hanno atteso anche oltre quattro ore».

Angela Sabetta

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