Riconsegnato alla madre il bimbo rapito dal papà

Dopo un mese di angoscia la donna ha potuto riabbracciare il piccolo di 5 mesi L’uomo non potrà vedere il figlio né avvicinarsi all’ormai ex compagna

È stato riportato alla sua mamma per ordine del Tribunale per i minori di Salerno: un epilogo felice per la donna nocerina che si era vista strappare l’infante di 5 mesi dall’ex compagno. Un mese di angoscia che è finito, ieri pomeriggio, quando il piccolo è ritornato a casa. Mentre il bambino veniva riconsegnato alla madre, l’ex compagno riceveva un’ordinanza cautelare con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla donna e con divieto di comunicazione emessa dal Gip Luigi Levita su richiesta del sostituto procuratore Roberto Lenza.

Soddisfazione è stata espressa dai legali della donna nocerina, Anna Panaritie Sofia D’Amora, che hanno promosso sia davanti al Tribunale per i minori che presso la Procura di Nocera Inferiore l’azione legale per riportare il lattante tra le braccia della madre.

La giustizia questa volta si è mossa velocemente per evitare che il piccolo, di fatto sottratto alla donna con violenza, e affidato alle cure dei nonni paterni ritornasse a casa sua. La donna aveva denunciato l’ex compagno e i suoi familiari per sottrazione di minore. Glielo avevano tolto mentre il piccolo era in pigiama e portato via con la forza. A rapire il bambino che la donna non ha potuto vedere per circa un mese, il padre - pregiudicato nocerino, in cura presso il Sert per problemi di alcolismo - che già nei mesi scorsi era stato denunciato per violenze e percosse. Alla fine di gennaio la donna avevano presentato un esposto in Procura chiedendo di accertare eventuali responsabilità da parte dell’uomo violento e chiedendo di riavere il piccolo lattante.

I servizi sociali avevano accertato le condizioni del bambino, tenuto dai nonni paterni, che la madre non aveva più potuto vedere dal giorno della scomparsa. Il giudice del Tribunale per i minori, dottoressa Troise, accelerando i tempi ha disposto che il piccolo venisse riconsegnato alle cure della madre ed ha fissato a marzo l’udienza per decidere sulle modalità di affidamento con il papà. Ma anche la Procura ha accelerato i tempi per evitare che la contesa violenta tra gli ex avesse risvolti tragici.

Il pm ha chiesto una misura di divieto di avvicinamento da parte dell’uomo che anche quando la donna era incinta l’aveva più volte picchiata. Il giudice ha accolto l’ordinanza vietando in ogni modo che il pregiudicato potesse avvicinarsi alla vittima. E anche nel caso questo accadesse per una casualità a A. M. è stato imposto di allontanarsi immediatamente, pena l’arresto per non aver rispettato l’ordine del giudice. Il 21 gennaio scorso al culmine di continui litigi tra i due ex compagni, l’uomo aveva strappato il bambino dalle braccia della madre.

(r. f.)

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