La novità

Riconosciuta l’area di crisi. Pioggia di fondi in arrivo 

La decisione del ministero riguarderà il polo Salerno-Battipaglia-Pontecagnano Si finanzieranno interventi finalizzati alla riqualificazione produttiva del territorio

SALERNO. Pioggia di fondi sulle industrie salernitane. Il ministro Carlo Calenda ha riconosciuto le aree di crisi industriale complessa campane, e adesso sorridono gli industriali di Salerno, Battipaglia e Pontecagnano Faiano, che faranno di tutto per prendersi i fondi previsti dalla legge 191 del 1989, quella in favore di programmi di investimento finalizzati alla riqualificazione produttiva dei territori colpiti da congiunture economiche negative.
Si chiama polo “Battipaglia-Solofra”, include le tre importanti aree industriali provinciali e quella del comune irpino ed è stato inserito nell’elenco delle aree di crisi complessa insieme ad altri 20 sistemi locali del lavoro: c'è il polo “Acerra-Marcianise-Airola”, che comprende 17 comuni del Napoletano, del Casertano e del Beneventano, e c’è il polo “Torre Annunziata-Castellammare di Stabia”, che ingloba pure l'area industriale di Napoli orientale. La proposta era stata avanzata dalla giunta regionale: la delibera era dello scorso 26 settembre. E ieri Calenda ha sottoscritto il decreto di riconoscimento delle aree di crisi industriale complessa. Grande soddisfazione a Palazzo Santa Lucia. «Il decreto permette d’avviare impegnativi programmi di reindustrializzazione di queste zone e favorisce la definizione delle soluzioni necessarie al superamento della crisi di alcuni comparti campani»: parola del governatore Vincenzo De Luca e degli assessori Amedeo Lepore e Sonia Palmeri. I tre lanciano un appello al ministro del lavoro Giuliano Poletti e all’Inps.
«Adottino al più presto i provvedimenti di loro competenza a favore dei lavoratori campani». Parole di gratitudine spese pure all’indirizzo dei vertici delle organizzazioni sindacali campane. Anselmo Botte della Cgil ricorda la manifestazione di Battipaglia di giugno 2014: «All’epoca, dall’asfalto di una delle aree più colpite, chiedemmo l’area di crisi per la prima volta, e questo traguardo appartiene in parte pure a noi e all’amministrazione comunale».
Gerardo Ceres della Cisl: «Apprezziamo l’immediata risposta del Ministero - dice - ma ora bisogna mettersi al lavoro per proseguire lungo la via dello sviluppo industriale della nostra provincia». Un atto invocato a gran voce da Cecilia Francese, sindaca di Battipaglia: «Siamo soddisfatti del fatto che coi vertici regionali si possa dialogare, e mi auguro che accada lo stesso sul ciclo dei rifiuti», dice la prima cittadina della capofila della Piana.
A Salerno, tra il 2013 e il 2016, 1.543 salariati sono stati licenziati. Nel distretto industriale battipagliese, nello stesso quadriennio, sono andati in fumo 433 posti di lavoro.
Carmine Landi
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