IL GOVERNO

Riconfermato Tofalo, fuori De Luca junior

Il sottosegretario alla Difesa dei 5 Stelle unico salernitano nella squadra di Conte

ROMA - È Angelo Tofalo, del Movimento 5 Stelle, l’unico sottosegretario salernitano del Governo Conte bis. Tofalo, infatti, è stato riconfermato al ministero della Difesa, mentre non è rientrato nella squadra l’altro uscente, sempre dei 5 Stelle, Andrea Cioffi. Il Partito democratico, al contrario, non ha premiato nessun esponete politico di Salerno e provincia. In totale sono 42 i sottosegretari del governo guidato dal premier Giuseppe Conte: 21 i sottosegretari M5s, 18 i Dem, 2 i rappresentanti di Leu, 1 del Maie. Il Movimento conserva dunque una maggioranza di sottosegretari e anche di viceministri: ne avrà 6, mentre quattro saranno del Partito democratico. Dei 42 sottosegretari, 14 sono donne. Anche tra i ministri le donne sono solo 7 su 22. Il dicastero più "rosa" sarà il Mise, con tre sottosegretarie.

L’escluso eccellente. Non ce l’ha fatta Piero De Luca, figlio del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, che è stato in ballottaggio fino all’ultimo minuto. Un po’ per il veto del Movimento 5 Stelle ma anche per strategie che, per ora, non sono ben chiare, De Luca junior è stato escluso dalla lista definitiva. Una sorpresa, visto il pressing degli ultimi giorni del governatore sul segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti. Anzi addirittura sembra che la scorsa settimana De Luca senior e Zingaretti abbiano avuto un faccio a faccia a Roma, nella sede del partito. E, proprio in quell’occasione, De Luca avrebbe chiesto a Zingaretti di dare fiducia al figlio. Lo scenario, però, è cambiato continuamente, fino ad arrivare alla selezione finale che, di fatto, ha bocciato Piero De Luca. La scelta, tuttavia, può avere diverse letture. Non bisogna dimenticare, del resto, che il prossimo anno si vota, in Campania, per il rinnovo del Consiglio regionale. E il governatore è già da tempo in piena campagna elettorale e difficilmente abdicherà dalla leadership del centrosinistra campano. E molto probabilmente, proprio per questo motivo, non ha calcato la mano, né accettato possibili compromessi.

Gaetano de Stefano

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