Ricattava la ex con le foto private Andrà a processo 

L’uomo minacciava di pubblicare immagini di nudo La donna, un’insegnante, si è costituita parte civile

Foto private con immagini di nudo adoperate come strumento di ricatto: affronterà il processo un settantaseienne sarnese, ma residente a Nocera Inferiore, accusato di estorsione e minacce a sfondo sessuale: non aveva avuto remore nel contattare una insegnante sessantacinquenne con cui aveva avuto una relazione, per farsi dare denaro in cambio della salvaguardia delle foto e della reputazione della vittima designata. «Le foto resteranno private, ma devi darmi dei soldi», spiegò candidamente l’uomo. Dal canto suo la donna, affidatasi a un legale, lo denunciò a stretto giro per danni morali e psicologici, pronti ad essere quantificati in sede processuale. Perché sarà il processo a stabilire i termini dell’accaduto, giudicando così la condotta del sarnese.
Stando alla denuncia, confluita nel capo d’imputazione formulato dalla Procura nocerina, l’uomo per lungo tempo mise in atto il disegno criminoso con una vera e propria attività persecutoria, tra danneggiamenti, telefonate minatorie e minacce, con la donna costretta a non andare più a scuola per evitare problemi e a non uscire di casa per la stessa ragione, costretta a subire le intimidazioni dell’imputato. Il settantaseienne adesso affronterà il processo dopo il rinvio a giudizio disposto dal Gup Luigi Levita, con il dibattimento fissato al 17 aprile del 2019 davanti al Giudice Monocratico Anna Allegro.
L’insegnante vittima del ricatto a base di foto private, ha presentato denuncia alle autorità giudiziaria per fatti che sono stati commessi dal 2015 al dicembre 2016, con un periodo di oltre un anno di tentativi estorsivi da parte dell’uomo, fra telefonate, messaggi continui e molestie finalizzate ad ottenere il pagamento di somme di denaro. «O mi paghi o diffondo le immagini»: questo era il contenuto dei contatti che l’uomo stabiliva di volta in volta, tormentando la sua vittima per farla cedere dietro la spinta dell’offesa e della vergogna. Di fronte al prospettato invio in rete delle immagini private, la reazione secondo l’imputato avrebbe dovuto trasformarsi in accondiscendenza, fino a cedere e mollare i soldi in cambio delle foto.
L’uomo dovrà difendersi dalle accuse contestate di fronte al Tribunale monocratico, dopo che il Gup Luigi Levita ha fissato il processo accogliendo la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Nocera Inferiore. In sede processuale si sono costituite parti civili quali vittime dei fatti contestati l’insegnante e sua figlia.
Alfonso T. Guerritore
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