Riaperta l’inchiesta Nastri Roberti chiama la madre

Il capo dei pm salernitani incontrerà il 18 dicembre la signora Anna Carbone In un appello la donna aveva chiesto alla Procura la verità sul decesso del figlio

Si riapre il fascicolo sulla morte di Mario Nastri, il 37enne battipagliese trovato cadavere il 23 marzo 2006 per motivi ancora sconosciuti. Dopo l’appello pubblico della madre di Nastri, Anna Carbone, nella giornata di ieri la Procura della Repubblica di Salerno ha deciso di rimettere mano alle indagini. La signora Carbone ha ricevuto una telefonata direttamente dal procuratore di Salerno, Franco Roberti, per fissare un incontro che si terrà il 18 dicembre al Palazzo di Giustizia.

La donna dovrebbe essere accompagnata dall’avvocato Luigi Capaldo di Bellizzi, il legale che ha seguito l’intera vicenda sin dal 2006. Nei prossimi giorni, inoltre, la signora dovrebbe recarsi a Roma per registrare una puntata della trasmissione “La vita in diretta”. La redazione del programma condotto da Mara Venier ha preso contatti con la signora Carbone tramite l’ufficio stampa del Comune di Battipaglia. All’incontro televisivo dovrebbe essere invitato anche il pm che avviò le indagini sei anni fa. Se non dovesse essere direttamente il pm a prendere parte alla trasmissione, ci sarà sicuramente un rappresentante della Procura.

Anna Carbone, 69 anni e madre di due figli, non intende assolutamente fermarsi. E al procuratore Roberti dovrebbe porre le stesse domande che ha scritto nella lettera indirizzata alla Venier: «perché non hanno avviato la sera stessa delle ricerche sotto al cavalcavia? Perché non ci hanno avvisati? Perché non sono state fatte indagini serie ed approfondite? Perché non hanno mai controllato il telefonino di mio figlio, dato che i poliziotti non si sono nemmeno accorti che provavo a chiamarlo da giorni? Perché hanno chiuso il caso come suicidio, quando posso dire con certezza che mio figlio non aveva alcun motivo di uccidersi?».

La vicenda sembrava essere caduta nel silenzio dopo la chiusura delle indagini, ma la signora Carbone è stata chiara nella lettera inviata nei giorni scorsi al sindaco Santomauro: «credo ci siano tutte le ragioni per chiedere la riapertura dell’indagine e sono disposta ad autorizzare la riesumazione del corpo di mio figlio. Una madre che perde un figlio che esce di casa per una semplice passeggiata e sulla strada incontra la morte non si rassegna mai. Prima della mia morte voglio sapere cosa hanno fatto a mio figlio». La madre di Nastri aveva già incontrato, tre settimane fa il prefetto di Salerno, Gerarda Maria Pantalone, che aveva consigliato alla signora di scrivere direttamente alla Procura per chiedere la riapertura delle indagini.

Mario Nastri era scomparso il 10 marzo 2006. L’ultimo avvistamento sul cavalcavia a poche decine di metri dall’uscita autostradale di Campagna, quando un camionista aveva chiamato la Polizia affermando di aver avuto un incidente con l’auto guidata dal 37enne e che questi si era gettato dal ponte. Dopo 14 giorni, il corpo di Nastri fu trovato a foce Sele, presumibilmente condotto lì dalle copiose piogge di quei giorni. Malgrado la presenza di tre colpi da corpo contundente sul corpo dell’uomo, le indagini furono archiviate come un suicidio.

Francesco Piccolo

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