boom di iscritti  

Riadattato uno sgabuzzino per far spazio alle classi

La scuola è iniziata da quattro giorni al liceo “De Sanctis” ma, mentre gli studenti si sono fatti trovare pronti, l’edificio non era nelle condizioni migliori. Gli studenti della terza D hanno...

La scuola è iniziata da quattro giorni al liceo “De Sanctis” ma, mentre gli studenti si sono fatti trovare pronti, l’edificio non era nelle condizioni migliori. Gli studenti della terza D hanno dovuto passare il primo giorno di scuola in piedi a causa dell’assenza di banchi e tuttora non dispongono di una lavagna interattiva, ormai indispensabile. Inoltre, non avendo la loro aula finestre, è necessario tenere aperta una porta a vetri che dà sul cortile. La biblioteca è stata riadattata ad aula per la quarta E, per la prima A è stata riadattata l’aula magna e addirittura la terza A ad indirizzo scientifico è stata relegata in quello che prima era uno sgabuzzino privo di finestre.
Nonostante alcuni problemi, come l’assenza di banchi, siano stati risolti la mattina del 14, sono innegabili le difficoltà legate agli spazi angusti. Il “De Sanctis”, si trova infatti a fronteggiare un esponenziale rialzo degli iscritti e ha dovuto, per provvedere agli ordinari restauri e all’acquisto di nuovo materiale, rinunciare agli ultimi lavori per il campo di calcetto, come l’installazione delle porte e di un fondo sintetico che avrebbe permesso di praticare più sport.
Sempre a causa della mancanza di finanziamenti statali, il pagamento del contributo volontario da parte degli studenti era diventato fondamentale, arrivando a far temere di differenziare i servizi per i non paganti. Per esempio, come si legge dal Programma Annuale 2017, mentre i finanziamenti statali ammontavano ad appena 22.500 euro, contro i 130mila euro dei contributi da privati.
Questa penuria di fondi statali sta lentamente portando ad un modello di scuola in cui sono sempre di più le famiglie a farsi carico delle spese, come dichiara il rappresentante d’istituto Davide Fucci: «Gli studenti sono stanchi di doversi sobbarcare il peso dell’amministrazione. È ingiusto sia nei loro confronti che nei confronti della dirigenza che si debba fare affidamento sul buon cuore delle famiglie».
La scuola italiana è la meno finanziata in Europa: solo il 7,1% della spesa delle amministrazioni pubbliche è indirizzato all’istruzione secondo le statistiche Ocse pubblicate in occasione del report annuale “Education at a Glance”. (re.cro.)
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