Revocati i domiciliari a Monsignor Scarano

Dopo 14 mesi revocata la misura cautelare disposta per il reato di riciclaggio. Accolta dal tribunale la richiesta del legale Silverio Sica, resta solo l'obbligo di dimora a Salerno

SALERNO. Monsignor Nunzio Scarano è libero ed ha solo l’obbligo di dimora a Salerno. Il presidente della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno, Ubaldo Perrotta, ha infatti accettato la  richiesta presentata dall’avvocato difensore del prelato, Silverio Sica, di revoca dei 14 mesi agli arresti domiciliari.

La misura cautelare a Scarano riguardava l’accusa di riciclaggio per la quale il prelato è a processo a Salerno. Il monsignore è indagato anche per usura ed esercizio abusivo del credito.

«Siamo contenti e soddisfatti per la decisione del Tribunale». A dirlo il legale di monsignor Nunzio Scarano, l'avvocato Silverio Sica all'indomani della revoca dei domiciliari. Mons. «Siamo felici - rimarca il legale - soprattutto in considerazione delle condizioni di salute di mons. Scarano che erano diventate sempre più precarie».

Il 16 marzo scorso si era tenuta la settima udienza del processo a carico del prelato salernitano. In quell'occasione erano stati ascoltati i due sottufficiali di Polizia giudiziaria che hanno condotto le indagini, ovvero il maresciallo Acconcia e il maresciallo Sabatella. L'avvocato Sica aveva chiesto l'acquisizione di tutti i documenti e quindi di tutte le intercettazioni di tutti i procedimenti, compreso quello romano. Le altre difese, invece, avevano riservato l'eventuale consenso alla prossima udienza che si terrà il 13 aprile.