I NUMERI

Revenge porn incubo dei giovani

Il 41% teme la diffusione di immagini “compromettenti” sul web

SALERNO - Dallo studente al medico, dal disoccupato al dirigente di azienda, dal genitore irreprensibile a quello assente. C’è di tutto nel mondo dietro alla pedopornografia anche nel Salernitano. Un fenomeno talmente diffuso da essere molto noto anche agli stessi giovani, anche se spesso le famiglie sembrano non accorgersene o se lo scoprono trattano questi episodi con sufficienza, relegando le azioni a bravate commesse da figli lasciati soli davanti ai pc o con i telefoni cellulari. A livello nazionale, secondo i dati dell’Osservatorio Indifesa, il 42,23% dei giovani esprime sofferenza per episodi di violenza psicologica subita da parte di coetanei e in particolare il 44,57% delle ragazze segnala il forte disagio provato dal ricevere commenti non graditi di carattere sessuale online. Dall’altro lato l’8,02% delle ragazze e il 14,76% dei ragazzi ammettono di aver compiuto atti di bullismo o cyberbullismo.

Se da un lato i rischi maggiori per i giovani è proprio il cyberbullismo (66,34%), il Revenge porn, la diffusione di foto o video osé, è la seconda preoccupazione per il 41,63% dei minori, nelle ragazze il 52,16%. Un adolescente su tre conferma di aver visto circolare foto intime sue o di amici sui social. Nel Salernitano, la sola polizia postale ha denunciato 28 persone per reati contro la persona, in molti casi legati proprio a questo fenomeno. Un dato bassissimo che fa il paio con le due denunce al giorno in Italia che sottintendono una verità non confessata che consente a chi commette reati di farla franca. La sola polizia delle comunicazioni in provincia di Salerno ha affrontato 95 casi pedopornografia nel periodo marzo 2020-marzo 2021, denunciando 11 persone, arrestandone 5 e eseguendo 25 perquisizioni.

(sdn)