Rettore, sarà ballottaggio tra Tommasetti ed Elia

Neanche il terzo turno di voto è servito a designare il rettore di Pasquino nonostante tre dei sette concorrenti avessero ritirato la candidatura

Si andrà al ballottaggio. Anche la terza sfida tra i candidati alla carica di rettore dell’Università di Salerno – scesi a quattro dopo la rinuncia di Enzo Maria Marenghi, Alfredo Lambiase e Mario Capunzo – si è conclusa con un nulla di fatto. A sfidarsi durante l’ultimo appuntamento elettorale, previsto per martedì 16 e mercoledì 17 luglio, saranno Aurelio Tommasetti, ordinario di Economia aziendale e Annibale Elia, fondatore e presidente del primo corso di laurea di Scienze della Comunicazione in Italia, e attualmente direttore del dipartimento di Scienze Politiche. Al terzo turno ha confermato la maggioranza di preferenze Tommasetti: sono stati 392 i voti ottenuti. A quota 359 voti è salito Elia. Saranno loro due, dunque, a contendersi l’eredità di Raimondo Pasquino. Non ce l’hanno fatta, invece, Antonio Piccolo, professore ordinario componente del dipartimento di Ingegneria industriale e presidente dell’Adisu (Azienda pubblica per il diritto allo studio universitario), a cui, sin dal primo giorno, era stata assicurata la collaborazione delle diverse sigle sindacali presenti in Ateneo. Piccolo ha ottenuto 275 voti. Ultima in classifica Maria Transirico, professore ordinario per il settore scientifico disciplinare presso il dipartimento di Scienze, che ha ottenuto 119 voti. Quattordici sono state le schede bianche. I voti totali sono stati 1652, segnando – contro ogni aspettativa – un’affluenza più alta rispetto al secondo turno. Ha, infatti, espresso il proprio parere il 91per cento degli aventi diritto, di questi: 878 docenti, 632 membri del personale tecnico amministrativo e 142 studenti.

«È un risultato che mi onora e di cui avverto tutta la responsabilità – ha commentato Tommasetti – L’Università degli Studi di Salerno è uno degli Atenei di riferimento del Mezzogiorno. Studenti, docenti e personale tecnico amministrativo devono continuare a sentire il nostro campus come lo strumento per costruire le risposte al generale senso di sfiducia che impera nel nostro Paese. In tal senso, il nostro Ateneo deve restituire certezze, continuando a essere quel luogo di formazione dei giovani, affinché non sia loro negata l’opportunità di partecipare alla costruzione del “bene comune».

Entusiasta anche Elia: «Resto fermamente convinto che ci sia bisogno di un’Università policentrica Soltanto con la partecipazione di tutte le componenti dell’Ateneo riusciremo a competere e vincere a livello internazionale. Meno di sette giorni e sapremo a chi sarà affidato il futuro di UniSa, che ci piace considerare come città di intelligenze».

Rita Esposito

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