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Rete e democrazia, studiosi a confronto

NAPOLI. La recente affermazione elettorale di movimenti che fanno della Rete lo strumento fondamentale della loro legittimazione e presenza politica ha richiamato nuovamente l’attenzione sulle...

NAPOLI. La recente affermazione elettorale di movimenti che fanno della Rete lo strumento fondamentale della loro legittimazione e presenza politica ha richiamato nuovamente l’attenzione sulle istanze di democrazia plebiscitaria. Il cuore della proposta è la previsione del “recall”, o revoca anticipata, dell’eletto che non si conformi ai desideri del “popolo del web” che l’ha votato e più in generale il superamento della democrazia rappresentativa, in direzione di una forma che i sostenitori chiamano “partecipativa” e “deliberativa”. Domani, 4 luglio, nell’Aula Pessina del Dipartimento di Giurisprudenza della Federico II, con inizio alle 9,30 e continuazione nel pomeriggio, discuteranno della tematica - nel convegno “Appello al popolo e democrazia: nuove forme plebiscitarie che sanno d’antico?” - Paola Marsocci della “Sapienza”, Anna Mastomarino, dell’università di Torino e la teramana Viola Storni, chiamate con altri a raccolta da Salvatore Prisco, quale ospite e da Romano Orrù (docente dell’Università di Teramo), nell’ambito del VII seminario “4 luglio - Atelier Giuseppe Guglielmo Floridia”.

Di taglio storico le altre relazioni previste: da quella di Francesco Bonini della Lumsa sui plebisciti alle origini e alla fine del Regno d’Italia, a quella di Andrea Buratti di Tor Vergata sulla democrazia jacksoniana all’inizio dell’esperienza federale statunitense, ai quali si aggiungono Cosimo Cascione e Paola Santini della “Federico II” (sull’esperienza del mondo antico, in particolare romana), Maria Sofia Corciulo, della “Sapienza”, Giuseppe Mastrominico, della “Federico II” e Marco Fioravanti, di Tor Vergata, tutti e tre su diversi aspetti della vita costituzionale francese in termini.