Resta in cella l’investitore di Mario

Convalidato l’arresto di Avagliano. Eseguita l’autopsia sul 23enne travolto e ucciso in litoranea. Rabbia e accuse sul web

Resta in carcere Gianluca Avagliano, il quarantacinquenne salernitano indagato per la morte di Mario Spiotta, il giovane ebolitano travolto e ucciso da un’auto sulla litoranea di Pontecagnano, mentre usciva da una discoteca insieme alla fidanzata Rita. La decisione è stata assunta ieri, al termine dell’udienza di convalida, dal gip del tribunale di Salerno. Avagliano, che è difeso dall’avvocato Gennaro Iovino, è indagato di omicidio colposo, e omissione di soccorso, ipotesi di accusa aggravate dalla guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di sostanza stupefacente. Ad aggravare la posizione giudiziaria del salernitano sono proprio i test che gli sono stati fatti dopo l’incidente che è costata la vita allo studente ebolitano: Avagliano è infatti risultato positivo sia al test sull’alcol che a quello per l’assunzione di cannabis.

C’è poi la ricostruzione effettuata dai poliziotti, secondo la quale Avagliano quando è uscito dall’abitacolo barcollava ed era in stato confusionale.

Ieri pomeriggio, intanto, poco dopo le 15, nella sala mortuaria dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata”, il consulente legale, il dottore Giovanni Zotti, su incarico del magistrato Valente che conduce l’inchiesta, ha eseguito l’esame autoptico sul corpo di Mario Spiotta. Secondo indiscerzioni, l’esame necroscopico avrebbe attribuito la morte del ventitreenne ebolitano alle fratture alla testa ed al torace, a seguito del violento impatto con l’auto che l’ha travolto.

L’incidente si è verificato nella notte tra sabato e domenica: Gianluca Avagliano era al volante di una Citroen C2 che viaggiava in direzione di Battipaglia quando, davanti all’uscita della discoteca “Blu Notte”, ha travolto Spiotta che, insieme alla fidanzata, stava per attraversare la strada e raggiungere la sua auto parcheggiata poco lontano. Dopo l’impatto, il conducente della vettura si è dato alla fuga. «È vero, non si è fermato, ma bisogna capire anche la circostanza del momento, la paura dopo l’impatto, il timore di essere linciato», ha dichiarato l’avvocato Iovino, legale di Avagliano.

Ma purtroppo resta alta la tensione fra gli amici di Mario, che non sanno darsi pace anche per la fuga di Avagliano dopo l’incidente. E ieri su facebook era circolata una proposta che di certo non avrebbe contribuito a rasserenare gli animi. Insieme a parole di condanna per l’investitore, un amico di Mario ha lanciato l’idea di una fiaccolata sotto casa di Avagliano con uno striscione che recitava provocatoriamente: “adesso buttaci tutti sotto”. Idea ovviamente dettata dalla rabbia dei tanti amici per la morte assurda di Mario, una tragedia che già ieri era stata al centro dei commenti sui social network. La proposta ha inizialmente trovato numerosi consensi fra i giovani ebolitani, ma fortunatamente l’idea è stata accantonata anche per evitare inutili tensioni oggi pomeriggio in occasione dei funerali.

Antonio Elia

Massimiliano Lanzotto

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