«Residenze universitarie nelle ex carceri»

Una petizione per salvare dal degrado gli “edifici mondo”. È possibile firmarla su change.org

Da qualche giorno su change.org è possibile firmare una petizione in favore del recupero degli Edifici Mondo. In 48, per ora, hanno aderito all’iniziativa supportando la raccolta firme partita sul web e finalizzata alla riqualificazione degli ex conventi di San Giacomo, San Pietro a Maiella e San Francesco (vecchio carcere maschile) e di quelli di Santa Maria della Consolazione (carcere femminile), per i quali finora sono stati previsti tanti progetti mai realizzati. «Ad oggi nulla è stato mai realizzato, la loro situazione è drammatica, senza un celere intervento di recupero , perderemmo per sempre tali immobili di inestimabile valore storico ed architettonico», si legge nel corpo della petizione. «Premesso che il Piano regionale per l’edilizia universitaria residenziale del 2000 (fonte Regione Campania), prevede la realizzazione per Salerno di 2400 posti letto, e che ad oggi sono stati realizzati circa mille posti letto mancando, quindi, all’appello 1400 posti letto ancora da realizzare; che in tante altre città d’Italia gli edifici storici o antichi luoghi di culto sono stati recuperati e riconvertiti in residenze per universitari fuori sede; che la presenza degli universitari nel centro storico alto servirebbe a rivitalizzare un’area degradata in quanto, ad oggi , la zona è morta commercialmente non essendoci nè bar nè ristoranti né altre attività chiediamo che gli Edifici mondo vengano ristrutturati, restaurati e riconvertiti (in norma alle vigenti leggi anti sismiche) in residenze per gli universitari fuori sede e che venga realizzata la continuazione del trincerone ferroviario da Sant’ Eremita fino a Canalone, indispensabile per consentire l’accessibilità e la fruizione di tali edifici», questa la richiesta che in questi giorni è stata condivisa su diverse bacheche Facebook in modo da essere letta e sottoscritta dal maggior numero di salernitani. La petizione, una volta raggiunto il numero necessario di firme, verrà presentata al Comune e in Regione Campania. All’indirizzo change.org ad essa dedicato è possibile anche leggere i commenti di quanti, come Paola de Roberto, sperano in una veloce presa in carico del problema da parte delle istituzioni: «Il nostro patrimonio culturale – scrive – è la nostra storia. Non basta averne memoria bisogna curarla, preservarla e valorizzarla». (fi.lo.)

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