Movida

Residenti "ostaggio" dei tavolini selvaggi

Chiesto l'intervento del sindaco Vincenzo Napoli

SALERNO. Sui marciapiedi, nel bel mezzo di vicoli e piazze, dinanzi l'ingresso di portoni, in barba a passi carrabili, volti tirati e a decine di segnalazioni agli agenti della polizia municipale. Quando le lancette segnano le 22, insieme alla fila di bottiglie svuotate, in piazza largo Campo e dintorni s'allarga pure il perimetro nel quale sedie e
tavolini dovrebbero restare, per consentire ai residenti muniti di permesso di rientrare a casa in macchina, ma anche a mamme con il passeggino e ad anziani disabili, di passeggiare evitando il centrostrada. Nella pancia del centro storico dove più di vent'anni fa è nata la movida, non si può. E non si può neppure in tanti dedali che da lì si snodano, costellati da bar, pub e ristoranti. «Dire che siamo esasperati è poco - sbotta il presidente del comitato di quartiere Ermanno Minoliti - Da tempo abbiamo segnalato il problema alle autorità e recentemente, in più di un'occasione, anche al nuovo comandante della polizia municipale. Ma i controlli, che finora hanno interessato tante altre piazze del by night, a partire dalla Rotonda, non hanno ancora toccato quella dove si registra una vera e propria emergenza. Adesso confidiamo nel sindaco Napoli, che ci ha già dimostrato la sua vicinanza provvedendo a risolvere il caso del palazzo pericolante di Porta Rateprandi. Speriamo che possa fare lo stesso anche per i "
tavolini selvaggi"». I residenti rivendicano la presenza di una task force dei caschi bianchi che, quantomeno nel fine settimana, possa, a suon di salate multe, far desistere quei gestori che non rispettano le regole. E quei clienti che, dopo aver alzato troppo il gomito, «si sentono i padroni della piazza, urlano, gettano rifiuti a terra e spostano a piacimento sedie e sgabelli», denuncia Carla Fiorito.

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