Residenti del lungomare contro le giostre

Pronto un ricorso al Tar se il Comune non vieterà le emissioni sonore provenienti dalle attrazioni

A partire da mercoledì prossimo il sottopiazza della Concordia verrà occupato dagli stand della “Fiera di San Matteo”, manifestazione organizzata come ogni anno dall’associazione Salernitanarte presieduta da Ciro Pietrofesa, e dalle giostre che, per la gioia dei più piccini, rimarranno allestite fino al 27 settembre.

Ben undici giorni di luci, colori e soprattutto rumori, attendono, quindi, i residenti dei palazzi prospicienti il primo tratto di lungomare Trieste che già a inizio estate, quando cominciò a venir montata l’Arena del Mare, ebbero da ridire sulla presenza della struttura sotto i loro balconi, fonte di musica, risate, rumori e, quindi, fastidio.

Ora il problema si acuisce perchè, ben memori dell’ultima volta che le giostre fecero tappa in città, gli abitanti dei palazzi che danno sul sottopiazza sanno già che a partire dalle 17.30, e perlomeno fino alla mezzanotte, per oltre dieci giorni, dovranno rimanere con le imposte dei balconi chiusi se non vorranno che i loro saloni e cucine – e soprattutto le camere da letto – diventino parte integrante della festa che si vive nella piazza, tra bancarelle, nave pirata e zucchero filato.

A proporre una soluzione che possa mettere tutti d’accordo – giostrai e residenti – è l’ingegnere Guglielmo Maraziti che chiede al Comune di Salerno di consentire, sì, l’allestimento del luna park («nonostante sia un pugno nell’occhio per una città che vuole fare della cultura e dell’architettura contemporanea delle grandi archistar il suo tratto distintivo», afferma il professionista) ma di limitare le emissioni sonore delle giostre. Musica, altoparlanti e tutto quello che esula dal normale vociare delle persone non deve essere consentito dall’amministrazione. «Se così non sarà – annuncia l’ingegnere – siamo pronti a presentare un ricorso al Tar con le prove, che verranno prodotte, dello sforamento della soglia massima prevista dalla legge per i decibel. Così come successo per la diatriba sull’Arena del Mare, i residenti, che hanno già raccolto circa 100 firme a sostegno della loro causa, cercano il compromesso, non vogliono, infatti, dar vita ad alcuna battaglia giudiziaria nei confronti del Comune ma l’ente deve «tutelarli», dicono, e l’unico modo per farlo è non consentire che la musica proveniente dal luna park venga sparata ad altissimo volume dalle casse presenti nelle singole attrazioni. (fi.lo.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA