Sanita’

Reparto di maternità senza infermieri

Caos all’Umberto I di Nocera Inferiore. Carabinieri in corsia

Notte da incubo quella tra venerdì e sabato all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore. Il permesso per malattia di due infermiere del blocco materno infantile ha mandato la struttura nel caos.

Finché non si è trovata la soluzione, dopo oltre un’ora dall’inizio del turno, il reparto che sforna 1600 bambini all’anno è rimasto quasi bloccato.

Appena rilevata l’assenza, i responsabili della divisione specialistica hanno avvisato la direzione sanitaria. È stato difficile trovare le sostitute. Tre infermiere avevano già raddoppiato e non potevano restare per la notte. Inutile anche il tentativo di spostare unità da altri reparti.

Erano tutti bloccati per aver raggiunto il limite orario consentito dalla legge 161. È stato il panico, le partorienti arrivano a ogni ora del giorno e della notte.

Poteva presentarsi un’emergenza e si sarebbe rischiato di non poterla gestire. A quel punto, considerando che il personale in servizio nei due reparti è prettamente femminile, il direttore Maurizio D’Ambrosio ha richiamato a lavoro tre coordinatrici infermieristiche di altri reparti. Nella loro funzione effettuano turni diurni, ma in questo caso hanno fatto uno strappo alla regola.

Le caposala di medicina, chirurgia e neurochirurgia sono state costrette a correre in ospedale per coprire il turno. È tornata la normalità solo dopo le 23.00 di venerdì.

Un disagio continuato anche ieri mattina, quando gli operatori sanitari per tutelarsi hanno chiamato i carabinieri per informarli della difficoltà. Per coprire le assenze è stato cooptato anche un infermiere con funzioni amministrative in direzione sanitaria, date le difficoltà ci si è accontentati anche di un uomo. Una vera eccezione per il blocco materno infantile. Se si arriva a convocare tre coordinatrici e un infermiere maschio per coprire un turno in ostetricia e ginecologia vuol dire che all’Umberto I è stato raggiunto il limite.

La notizia che forse potrebbe destare più scalpore è ormai solo la chiusura. Un limite non lontano, considerando i ritardi che si stanno accumulando su vari fronti.

Resta sempre scottante la situazione nel blocco operatorio nocerino, venerdì mattina una signora, dopo essere stata preparata e rinviata ad altro giorno, è scesa sbraitando in direzione. «Quello che si prevedeva sta accadendo e la situazione rischia di peggiorare ancora di più con le ferie dietro l’angolo», è il commento di Gennaro D’Andretta della Cgil. Il sindacalista racconta di un altro grave episodio verificatosi nei giorni scorsi, quando si è rischiato di chiudere l’emodinamica per l’assenza di un tecnico di radiologia: «Venuto a sapere del problema – racconta D’Andretta – chiesi al direttore di trovare una sostituzione immediata. Meglio sforare la legge 161, che non prestare assistenza a una persona che arriva con un infarto in corso».

Dalla direzione sanitaria però rassicurano, dopo il tentativo fallito al Ruggi D’Aragona di Salerno, sembra sia stata individuata una graduatoria da cui attingere infermieri per mobilità all’azienda dei Colli di Napoli.

Una situazione al limite, che purtroppo si è verificata anche in altre occasioni nel più grande ospedale della provincia. E adesso la situazione, andando verso il pieno del periodo, sta diventando sempre più insostenibile.

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