«Renzi non è in grado di affrontare un processo»

Orrore a Torrione. Il legale del 45enne si affida ad un neuropsichiatra Il racconto dell’uomo al giudice: «Mia madre uccisa da un lurido porco»

«Non è minimamente in grado di reggere un processo, essendo stato considerato incapace di intendere e di volere. Ora bisogna solo capire da quale dei reati di cui è stato accusato verrà prosciolto». A parlare è Paolo Corsaro, l’avvocato, nominato d’ufficio, che difende Lino Renzi, il 45enne che lunedì sera è stato trovato nell’appartamento al secondo piano della palazzina di via Martuscielli, a Torrione Alto, mentre dormiva a pochi passi dal corpo straziato di sua madre Maria Pia Guariglia. Che forse ha ucciso ma di cui ha sicuramente deturpato il cadavere. Sul primo capo d’imputazione solo l’autopsia sul corpo della 70enne potrà fare chiarezza. Per eseguire la quale lunedì mattina sarà dato l’incarico al medico legale scelto dal pm Maria Carmela Polito che potrebbe essere lo stessoLuigi Mastrangelo che ha eseguito l’esame esterno sulla salma a poche ore dal suo ritrovamento. Per quanto riguarda la seconda accusa non ci sono nebbie da dirimere. A meno che quello che ha raccontato lo stesso Renzi venerdì mattina al gip Elisabetta Boccassini durante l’interrogatorio di garanzia tenutosi nel reparto detentivo del “Ruggi”, dove l’uomo è ancora ristretto, non fosse solo una fantasia di una persona gravemente malata. Renzi, infatti, ha raccontato - benchè visibilmente infastidito dalle domande che gli ha posto il giudice - di non essere il responsabile della morte di sua mamma: «Non sono stato io. Non c’ero. Sono tornato a casa e l’ho trovata con una gamba mozzata. A ucciderla è stato un lurido porco». Queste le parole usate dal 45enne, le poche legate da una parvenza di filo logico in un interrogatorio, durato non più di 30 minuti, che è sembrato più simile a un flusso di coscienza, oltremodo alterata, che a uno scambio di domande e risposte. Il suo avvocato aveva consigliato a Renzi di rimanere in silenzio ma Lino ha voluto dare una sua versione dei fatti al gip, parlando a ruota libera e mostrando solo un attimo di commozione quando, in un momento di lucidità, ha realizzato che sua madre non c’era più.

La vicenda che vede protagonista Lino Renzi sembra essere scontata da un punto di vista giudiziario, non essendo capace di affrontare un processo per acclarata infermità mentale, il 45enne verrà internato. Non si sa, però, se come omicida, o con la “sola” accusa di aver mutilato il cadavere della mamma. Il professor Antonello Crisci, docente di Medicina legale alla Seconda Università di Napoli, incaricato dalla procura di fornire una perizia psichica sullo stato di Renzi ha già anticipato che il soggetto in questione è incapace di intendere e di volere. L’avvocato Corsaro, in vista dell’esame autoptico ordinato sul corpo della signora Guariglia - che chiarirà gli aspetti ancora oscuri della macabra vicenda - ha cercato anche dei parenti che potessero fornire una testimonianza che chiarisse quali rapporti intercorressero tra madre e figlio, almeno nel periodo antecedente alla tragedia, ma non si è fatto vivo nessuno. Ora il legale sta cercando un neuropsichiatra per far avere al suo assistito almeno un consulente di parte.

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