IL FATTO

Relazione Dia, il tesoro dei capibastone investito dalle nuove leve

Le ricchezze accumulate dai vecchi boss salernitani producono utili per i figli

SALERNO - La camorra guarda agli affari della pubblica amministrazione. Gli appalti sono il piatto succulento sul quale si stanno fiondando le “famiglie” egemoni nel panorama delinquenziale del Salernitano. Ma anche la partita dei servizi, come quelli dei rifiuti che risultano i più esposti. Sempre più amministrazioni pubbliche risultano coinvolte o solo toccate da inchieste della Distrettuale antimafia. In aumento anche il reato di corruzione, a più livelli istituzionali. Sul fronte delle alleanze extra-provinciali - si legge nella relazione annuale della Divisione investigativa - prende forma l’asse con le ‘ndrine calabresi, in particolare per il traffico di sostanze stupefacenti. Il Vallo di Diano, in primis, e la Piana del Sele hanno aperto anche questo canale di approvvigionamento, in alternativa a quello consolidato con i clan dell’hinterland Napoletano.

Massimiliano Lanzotto

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