Reintegro di Angione, accuse alla sindaca

Di nuovo polemiche su Pasquale Angione. Stavolta il dirigente dell’ufficio tecnico comunale è finito nel mirino dell’associazione “Cives et Civitas”, presieduta da Emilia Abate, che ha presentato al protocollo generale una nota indirizzata alla sindaca, Cecilia Francese, e alla segretaria generale, Brunella Asfaldo. Cives et Civitas chiede di «conoscere i motivi per i quali è stata disposta la reintegrazione dell’ingegnere Pasquale Angione nel posto di dirigente del settore edilizia e urbanistica, dal momento che il Comune di Battipaglia deve redigere il Puc».

Nel documento, la Abate e i soci dell’associazione fanno riferimento alle vicende giudiziarie del dirigente comunale, «imputato nell’ambito del procedimento penale relativo all’operazione Alma della Dia di Napoli e Salerno, che determinò gli arresti domiciliari per il sindaco Giovanni Santomauro». E l’associazione riprende il travagliato iter che riguardò il Piano urbanistico comunale di Santomauro, che vedeva nell’ingegnere il responsabile del procedimento. Tutto quel carteggio, infatti, fu annullato da Gerlando Iorio, Ada Ferrara e Carlo Picone, membri della commissione straordinaria che s’insediò a Palazzo di Città dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni camorristiche. Proprio il documento di pianificazione urbanistica, infatti, era finito nel mirino della commissione d’accesso.

L’associazione attacca la Francese: «Ha dichiarato pubblicamente di voler far ritornare Battipaglia alla normalità, ma reintegrando Angione ha dimostrato con i fatti che la storia si ripete». La nomina d’Angione, a giugno 2016, fu decretata perché, con i commissari, era andato via anche Giancarlo D’Aco, ex dirigente all’urbanistica, e Angione, tra i dipendenti dell’ufficio tecnico, era quello di grado più alto.(c. l.)

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