Regole anti schiamazzi per i locali della movida

L’assessore Loffredo: «Inviteremo i gestori a promuovere musica live» I residenti: «Chiediamo controlli più efficaci dell’Arpac e dei vigili urbani»

Nuovo regolamento acustico per i locali della movida. L’assessore comunale all’Annona Dario Loffredo è infatti al lavoro per modificare l’ordinanza vigente che disciplina orari e modalità dell’intrattenimento musicale nei locali notturni. «Stiamo mettendo a punto uno strumento che tracci delle linee di indirizzo ben precise, partendo da un dato: la movida a Salerno, deve tornare a essere di qualità – spiega – Il fenomeno è stato la cifra stilistica di questa città che tutti ci invidiavano, penso ad esempio agli anni Novanta. Poi è andata progressivamente scadendo».

E per restituire nuova linfa al mondo della notte, Loffredo pensa alla musica live: «Non è pensabile che oggi si debba andare a Cava o a Nocera per ascoltare un concerto o partecipare a uno spettacolo – sottolinea – Quindi inviteremo i gestori di bar e ristoranti a organizzare musica live per offrire ai clienti un prodotto di qualità. Musica e non rumore. Chi pensa di poter fare una discoteca nel centro storico ha sbagliato: saremo inflessibili e sanzioneremo chi non rispetta le regole».

In linea di massima le attività dal vivo potranno svolgersi nella fascia oraria che va dalle 20.30 alla mezzanotte, previa perizia fonometrica delle strutture deputate a ospitarle, nel rispetto della normativa relativa alla soglia massima di decibel e soprattutto dopo aver dato preventiva comunicazione ai residenti del giorno, del luogo e dell’ora. Credo che questa soluzione possa mettere d’accordo le esigenze di tutti, abitanti compresi», precisa l’assessore. Dal canto loro i residenti sono sempre più agguerriti e puntano il dito contro l’ordinanza sindacale del 2012, ritenuta «lontana dalla tutela delle nostre esigenze», ribadisce il presidente del comitato di quartiere centro storico Ermanno Minoliti: «Ci sono gestori di locali che posizionano le casse sulla soglia delle loro attività, quindi praticamente sulla strada: è facile immaginare che quella musica, sparata ad alto volume, è come averla in casa – denuncia – Anche quella dal vivo, consentita in un giorno a settimana, è una cosa da rivedere: se in una strada ci sono cinque bar che si accordano, si rischia di non poter chiudere occhio per tutta la settimana. Ci auguriamo che il Comune intervenga seriamente, così come ha fatto per l’occupazione del suolo pubblico. Serve disciplinare un segmento che da decenni è diventato la nostra croce e per farlo, l’unica soluzione, è quella di incrementare i controlli congiunti di vigili urbani e Arpac. Attualmente sono assenti e quando chiediamo l’ausilio di una pattuglia, senza fonometri può fare ben poco».©RIPRODUZIONE RISERVATA