«Regolamento dehors, basta speculazioni»

Cammarota: «Coinvolgere anche gli operatori del settore». Santoro: «La bozza non dà certezze»

Basta pasticci sui dehors: il nuovo regolamento dovrà essere «un’occasione di sviluppo per la città e deve essere adottato con il massimo scrupolo, privilegiando le prospettive per la nostra economia e il lavoro dei nostri giovani e respingendo le speculazioni. Dunque non un “piano casa” che aumenti i valori immobiliari ma la valorizzazione della città turistica». Antonio Cammarota, consigliere capogruppo “La Nostra Libertà”, interviene così sulla spinosavicenda dei dehors dei locali pubblici, finiti anche nel mirino della magistratura. Ecco perchè, dice Cammarota, «occorre uno strumento agile, chiaro, partecipato, incisivo». Ed eccole le proposte del consigliere: partecipazione alla formulazione del nuovo regolamento «delle categorie produttive del commercio e degli ordini professionali degli architetti e degli ingegneri; coinvolgimento, attraverso un convegno, della magistratura penale; armonizzazione delle nuove norme con il Ruec, con espressa previsione di abrogazione o sostituzione delle norme esistenti; specificazione della natura autorizzativa e non concessoria anche per le costruzioni di tipo B; estensione dell’autorizzazione fino a 5 anni; convenzioni agevolate pubbliche per finanziare progetti di dehors per i giovani salernitani; premialità per chi assume giovani salernitani; estensione dei dehors sul lungomare, previa verifica della fattibilità sanitaria, non solo ai bar ma anche ai ristoranti e alle vinerie; individuazione di comparti in aree con più locali per evitare sperequazioni nelle metrature autorizzate; individuazione di una normativa transitoria di salvaguardia degli investimenti effettuati da chi è in possesso di licenza o ha una procedura in corso, per i materiali utilizzati e le tipologie di intervento».

Ieri sera, sempre sul tema dehors, incontro pubblico del consigliere comunale Dante Santoro. «Dando un’occhiata alla bozza del regolamento – ha sottolineato – quello che subito si nota è che non appare chiara la certezza di alcune regole». Una delle prime novità è che le occupazioni di suolo pubblico potranno essere permanenti o temporanee: le prime autorizzate con Provvedimento Unico fino ad un massimo di tre anni; per le altre, invece, basta l’utorizzazione amministrativa e hanni una durata inferiore ad un anno. «Insomma - commenta Santoro - avremo dehors di serie A e di serie B: il primo è quello “aperto”, con arredi posizionati a carattere temporaneo su suolo pubblico; e quelli parzialmente chiusi che non possono superare il doppio della superficie interna di somministrazione del pubblico esercizio di pertinenza fino a 20 mq. Per i locali sopra i 20 mq l’area dei dehors potrà essere incrementata della differenza di superficie». «Va precisato - conclude Santoro - è che per la tipologia A la superficie massima consentita non ha limiti specifici, altro punto su cui bisogna discutere».

Marina Illiano

©RIPRODUZIONE RISERVATA