Politica

Regione, Casillo contro De Luca. Pronto lo strappo nel Pd

Il consigliere vuole costituire un gruppo autonomo rispetto al partite. Possibile l'adesione anche di Amabile, non condivise le scelte del presidente

SALERNO. È una delle punte di diamante del Partito democratico. E anche il consigliere dem più votato in assoluto. Per Mario Casillo, però, non c’è stato nessun posto in Giunta, nonostante abbia trainato Vincenzo De Luca non solo a sedere sulla scranno della presidenza di Santa Lucia, ma pure a vincere le primarie del Pd.

Per lui, infatti, l’ex sindaco di Salerno ha riservato solo il ruolo di capogruppo dei democratici, oltre che la partecipazione nella Commissione presieduta da Franco Picarone. Eppure le previsioni della vigilia davano Casillo in pole position per l’assessorato ai Trasporti. Ma, alla resa dei conti, così non è stato. E, naturalmente, le decisioni di De Luca hanno provocato qualche malumore. Perchè anche ai meno attenti il ruolo affidato a Casillo è apparso piuttosto marginale. Un po’ poco per chi ha influito in maniera determinante nell’elezione del governatore, puntando sin dal primo momento sul “cavallo” che poi è risultato vincente. Fin’ora il malcontento non è stato mai esternato pubblicamente, ma solo ad amici ed elettori. Ma si sa, il fuoco più pericoloso è quello che cova sotto la cenere: invisibile e subdolo.

E, perciò, Casillo, dopo aver atteso inutilmente, starebbe preparando la sua sottile vendetta. Nulla di clamoroso, per carità, ma comunque una mini scissione all’interno del gruppo Pd. Un modo piuttosto elegante per mostrare i muscoli e ricordare a De Luca di non dimenticarsi della sua “forza”, non solo elettorale ma pure di aggregatore di opinioni.

Il progetto che ha immaginato Casillo è molto semplice: chiamare a raccolta gli altri colleghi del Pd, di tutte le province campane, che per motivi diversi non sono soddisfatti dell’attuale andamento della legislatura. E, dopo aver ottenuto la loro adesione, formare un nuovo gruppo all’interno del parlamentino regionale. Dunque un gruppo alternativo al Pd, pur restando sempre nell’ambito dello stesso spazio politico. Perchè l’obiettivo non è quello di provocare una crisi ma, piuttosto, di avere più visibilità e, di conseguenza, maggiore considerazione. E tra coloro i quali avrebbero dato la propria disponibilità a partecipare all’inziativa ci sarebbe anche un consigliere salernitano. Naturalmente nessuno dei “pretoriani” di De Luca e ancor meno gli ex assessori comunali che hanno condiviso con lui l’esperienza amministrativa a Salerno. L’indiziato numero uno, pertanto, è Tommaso Amabile, ex sindaco di Fisciano, presidente della VI Commissione. Il progetto è ancora in embrione ma, i soliti bene informati, ritengono che nei prossimi giorni sarà data un’accelerata, anche in vista della manovra di ottobre che dovrebbe portare anche ad un rimpasto in Giunta.

Dunque tutto ruota attorno ai prossimi incarichi, che De Luca, in base agli accordi intercorsi, dovrebbe rendere noti tra un mese. In questo prossimo valzer di nomine dovrebbe rientrare anche l’Udc che per il momento è rimasta fuori dai posti che contano. Anche perchè gli esponenti dell’Unione di centro, che col famoso patto di Marano hanno sottoscritto l’alleanza con De Luca, tradendo politicamente il presidente uscente Stefano Caldoro, s’aspettano un riconoscimento. D’altronde con Caldoro sedevano in Giunta, mentre ora sono stati messi in disparte e rivestono ruoli marginali. Quindi le prossime mosse di De Luca, che per adesso ha agito in piena autonomia decisionale, dovranno tenere conto pure dei delicati equilibri interni. L’ex primo cittadino di Salerno dovrà comportarsi come un equilibrista, per non scontentare nessuno e, al tempo stesso, tenere fede ai suoi impegni presi con gli elettori. D’altronde gli ultimi incarichi sono stati espressione proprio di questo nuovo corso, un po’ più politico e meno autogestito.

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