Regione, Buonaiuto pronto a lasciare

A ore l’avvicendamento alla guida della segreteria politica del presidente. Le voci su una lite con De Luca junior

SALERNO. Oramai l’avvicendamento è alle porte. Questione di giorni, se non addirittura di ore e Alfonso Buonaiuto non sarà più il responsabile della segreteria politica di Vincenzo De Luca. La separazione (che non sarebbe affatto consensuale) appare, infatti, imminente, tant’è che da qualche giorno l’ex assessore comunale al Bilancio non si vede più nel suo ufficio in Regione. Un indizio quest’ultimo che non può far altro che avvalorare le anticipazioni del nostro giornale e preconizzare l’imminente avvicendamento, che era già nell’aria ma che ha subito un’improvvisa accelerata in questa settimana, subito dopo la visita della ministra Maria Elena Boschi in Campania.

A questo punto, il cambio in corsa potrebbe avvenire già oggi o all’inizio della prossima settimana. E, così, in poco più di un anno, un ruolo così delicato e di fiducia sarà ad appannaggio di una terza persona. Il successore di Buonaiuto, che a sua volta aveva preso il posto di Nello Mastursi, dovrebbe essere scelto da una rosa ristretta, che comprende tre candidati: Gino Cimmino, Roberta Santaniello e Bruno Di Nesta.

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Buonaiuto, tuttavia, non resterà a spasso. Per lui ci sarebbe già pronto un altro incarico, probabilmente meno prestigioso ma, comunque, rilevante, nonostante gli uomini dell’entourage deluchiano sostengano che tra le ragioni principali del suo avvicendamento ci sarebbe anche (se non soprattutto) un litigio con Piero De Luca, primogenito del presidente della Regione. Proprio la divergenza d’opinioni con De Luca junior sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, determinando il definitivo colpo di grazia per l’ex assessore. Che, per anni, ha fatto parte del cerchio magico di Vincenzo De Luca, tanto da essere considerato uno dei maggiori uomini di fiducia, al quale sono state affidate missioni molto delicate. Buonaiuto, infatti, ebbe il compito di creare le basi per un avvicinamento tra De Luca a Matteo Renzi, che di lì a poco sarebbe diventato segretario nazionale del Pd e presidente del Consiglio. Amico personale di Luca Lotti – conosciuto quando ancora il sottosegretario alla presidenza del consiglio era capo di gabinetto al Comune di Firenze – fu tra i pochi salernitani a partecipare alla prima “Leopolda” e lo fece quando in città l’area deluchiana era seguace di Pier Luigi Bersani. Formazione socialista e piglio renziano. Insomma tra i pochi in città a capire che l’attuale presidente del consiglio avrebbe rappresentato la chiave di volta per superare, definitivamente, il governo di centrodestra.

Alle scorse Regionali rimase al palo, preferendo non candidarsi ma svolgere un ruolo più strategico: seguì da dietro le quinte ma sempre in prima fila, dapprima le primarie del Pd e poi la campagna elettorale dell’allora candidato presidente De Luca. E, per lui, organizzò incontri decisivi, soprattutto nell’area napoletana.

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