«Regione, Arcadis e Autorità di bacino Ecco chi non aiuta»

Progetti anti-frane, il commissario straordinario De Martino accusa gli enti per i ritardi e difende il suo operato

Martedì “la Città” ha pubblicato un articolo sul dissesto idrogeologico, raccontando i ritardi di numerosi progetti per torrenti, versanti e aree franose. Il gestore della partita, il professore Giuseppe De Martino, commissario straordinario, ieri ha inviato una replica lunga e garbata. Di fatto, la lettera conferma che nessun cantiere è stato aperto, ma contiene la parziale buona notizia che almeno alcuni progetti sono in fase molto avanzata.

Prima di addentrarci, serve un riepilogo. Nel dicembre del 2009, la legge finanziaria previde un impegno per rimuovere numerose situazioni di dissesto nel Sud. Il 12 novembre 2010, Regione e governo si accordarono per un piano da finanziare con risorse bilaterali: 97 interventi (220 milioni), di cui 35 nel Salernitano (88 milioni). Nel 2011, il premier Silvio Berlusconi designò i commissari velocizzatori; in Campania, sentito il presidente Stefano Caldoro, la scelta cadde sull’ingegnere De Martino. Nel gennaio 2012, quando il Cipe assegnò alla Campania 205 milioni, i progetti salernitani scesero a 25, per un importo di circa 80 milioni. All’epoca lo stato dei 25 interventi, proposti da vari enti pubblici, era articolato così: 8 stime di costi, 5 studi di fattibilità, 8 progetti preliminari, 2 definitivi e 2 esecutivi.

De Martino sostiene invece che «occorreva ripartire da zero, in quanto ci si trovava in presenza solo di stime di costi». Quanto ai 205 milioni, chi li ha visti mai? «Solo 36 (e solo in data 14 febbraio 2013) sono stati accreditati dal ministero dell’Ambiente. La Regione solo nel novembre 2013 ha accreditato 5.800.735».

Il commissario puntualizza che «il lavoro finora svolto è stato eseguito dal sottoscritto con la collaborazione solo di due professionisti esterni, a seguito di pubblico concorso» perché, «malgrado le reiterate richieste alla Regione, alle Autorità di bacino e all’Agenzia regionale campana difesa suolo (Arcadis), le risposte sono state negative». Cioè, non gli hanno fornito personale. Anzi. Le Autorità di bacino Liri-Garigliano e Volturno, Campania Centrale e Campania Sud, il Provveditorato alle Opere pubbliche e Arcadis «hanno fatto pervenire al Commissario che, attese le loro altre incombenze, non potevano eseguire altre progettazioni» né potevano coadiuvare i Comuni poveri di tecnici.

Pure in questa situazione, «per ben 55 dei 97 progetti si è passati da stima costi a progetti definitivi e/o esecutivi, con un risparmio per lo Stato di circa 3 milioni». Vediamo, secondo il resoconto del commissario, la situazione degli interventi salernitani. Il più avanzato, centrato nell’agro, è in aggiudicazione provvisoria. In gara: Amalfi, Furore, Tramonti. Angri (progetto esecutivo). Campagna (definitivo, prossimo alla gara). Bracigliano (aggiornamento del definitivo). Perdifumo, San Giovanni a Piro, Sant'Egidio M.: esecutivo in corso. Definitivo in corso: Atrani 1 e 2, Auletta, Battipaglia 1 e 2, Novi Velia, Sala Consilina, Salerno, Torre Orsaia, comuni della costiera amalfitana, Centola e San Rufo. Ascea, Contursi e Pisciotta: preliminare in corso.

L’articolo di martedì poneva altri due problemi. Uno: il governo vuol revocare i finanziamenti se le opere non saranno appaltate entro dicembre. Due: quanti lavori si potranno fare coi soldi ormai svalutati di qualche anno fa? Domande senza risposte.

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