REGIONALI IN CAMPANIABerlusconi a Napoli: "Votare Caldoro è votare me"

Alla Mostra d’Oltremare meno di seimila persone per applaudire il leader. Ignorato Cosentino: niente ribalta per il coordinatore regionale del partito

NAPOLI. Mano destra sulla spalla sinistra di Stefano Caldoro. In questa posa per l’intero discorso, Silvio Berlusconi ha arringato il popolo delle libertá assiepato ieri sera alla mostra d’oltremare di Napoli. Un’investitura per il candidato governatore, ma anche un invito a sostenere il governo e la sua leadership.Un’iniezione di entusiasmo, sebbene nel padiglione numero sei della Mostra non ci sia la folla che si aspettava.«Diecimila persone» comunicano gli organizzatori, ma l’edificio (stimato alla vigilia per seimila posti) non è tutto occupato, e resta inutile il maxischermo allestito in giardino per coloro che non fossero riusciti a entrare.

«Abbiamo organizzato tutto in 48 ore - giustifica il coordinatore regionale Nicola Cosentino - non si può parlare di scarsa partecipazione». Proprio lui è protagonista di un piccolo giallo, perché a fine manifestazione il Cavaliere invita a salire sul palco candidati e presidenti delle tre province del centrodestra (Cirielli, Cesaro e Sibilia) ma non riserva nemmeno una citazione al coordinatore regionale del partito.I suoi minimizzano («Cosentino non è candidato ed è stato lui a chiedere visibilitá per i presidenti di Provincia»), ma nella corrente avversa considerano l’omissione come una scelta di campo, la consegna del partito campano a un nuovo asse tra Caldoro e il ministro Mara Carfagna.

«Caldoro lo conosco da quando era giovane deputato e poi mio ministro - sottolinea il premier - Non ho mai notato in lui incertezze o differenza di vedute rispetto a me, mai una delusione.E’ stato uno dei miei migliori collaboratori».

Come da protocollo berlusconiano, il candidato governatore è l’unico ammesso sul palco durante il discorso del leader. Il premier gli passa la parola a metá manifestazione per poi concludere lui, tracciando il quadro a tinte fosche dell’Italia consegnata ai comunisti in caso di sconfitta («Uno Stato di polizia, non più un Paese libero») e invitando a concentrare sul Pdl i voti di lista: «lI voto ai piccoli partiti, che non conteranno nulla in consiglio regionale, è un voto alla sinistra». La platea osanna: «Silvio, Silvio». Fuori ci sono i gadget: palloncini, cappellini, bandiere, anche una torcia con la scritta "dai luce alla tua Campania". Tra i salernitano si vedono Russo, Iannonne, Paravia, Marrazzo, Zitarosa, Acocella. All’ingresso ci sono i militanti di Alleanza di popolo, che distribuiscono volantini per Roberto Conte, il candidato condannato per concorso esterno in camorra di cui Caldoro ha detto di non volere l’apporto. Lui, il candidato governatore, trova nuova linfa dall’abbraccio del premier, parla di una «marcia di liberazione» e spara sull’avversario De Luca: «Ogni mattina mi fa un attacco personale ma quando c’è da confrontarsi scappa, trovo sempre la sedia vuota.O non ha idee o è un codardo, o forse tutte e due».

E’ l’unico riferimento all’avversario. Per il resto, l’happening azzurro è tutto sui temi nazionali, con la sola eccezione della campana emergenza rifiuti. Berlusconi sottolinea: «E’ stata la prima emergenza affrontata e l’abbiamo risolta in 58 giorni. Ora il problema è superato.Ho visto che hanno fatto dei rifiuti elettorali: un problema piccolissimo per un ostacolo burocratico al pagamento degli stipendi del consorzio.Me ne sono interessato io, e ora è risolto anche quello. Con Caldoro, non capiterá più. E’ importante - aggiunge - che il governo regionale sia in sintonia con quello nazionale, che sia sostenuto della stessa maggioranza». Ai suoi consegna infine due appelli: «Siate missionari di libertá e veritá contro le bugie della sinistra.E siate attenti a difendere i nostri voti nei seggi, perché sapete come sono loro, è giá capitato e dobbiamo impedire la dittatura della sinistra».