Regionali, De Luca lavora al piano B

Se escluso dalle primarie, corsa solitaria con Campania Libera per aggiudicarsi più seggi possibili in Consiglio

Mentre a Napoli il Partito democratico prende tempo sull’organizzazione delle primarie di partito per l’individuazione del candidato alla presidenza della Regione (c’è ancora chi spera di trovare un nome che unisca tutti), a Salerno è già pronto il piano B di Vincenzo De Luca. Dopo la direzione nazionale di lunedì i vertici romani pare abbiano palesato al primo cittadino di Salerno quei dubbi, che i competitor napoletani, sostenevano fossero: chiacchiere di fantapolitica. E invece proprio gli esiti delle vicende giudiziare di De Luca - attesi per dicembre -, che potrebbero mettere in imbarazzo il partito, possono essere il discrimine per la sua investitura ufficiale o piuttosto l’arma “etica” per qualcuno per impedirgli la candidatura senza sporcarsi le mani.

Vicende giudiziarie o meno, De Luca è già a lavoro per preparare le liste di Campania Libera. La famosa civica, che dopo le scorse regionali balzò alla cronaca per i cospicui versamenti di soldi investiti per la campagna elettorale (una buona fetta anche da parte del Partito democratico napoletano), potrebbero essere lo strumento attraverso il quale piazzare a Palazzo Santa Lucia quanti più consiglieri regionali e assumere una posizione di forza all’interno del consiglio. Sia all’opposizione che in maggioranza i consiglieri di Campania Libera potrebbero giocare un ruolo determinante. Intanto, con il logo della civica già sono partiti i manifesti in tutta la Campania e anche il tour del sindaco nei vari comuni della regione è un modo per fidelizzare consensi, soprattutto nel deluso elettorato di centrodestra.

Il nodo da sciogliere è chi candidare. Non è da escludere che nel caso di una avventura in solitario, il primo cittadino di Salerno dovrà mettere in campo nomi di peso, a Salerno quanto nelle altre province. E anche se il Pd dovesse appoggiarlo, meglio coprirsi le spalle. Nel 2010 la lista raccolse solo il 3 per cento, un po’ poco, portando in consiglio solo Gianfranco Valiante. Dunque sarà necessario dirottare più voti e non è da escludere un impegno più decisivo degli assessori di Palazzo di Città. Ad iniziare da Luca Cascone, che già scalda i motori da tempo. Altri nomi potrebbero essere quello dell’ex presidente dell’Asis, Aniello Fiore piuttosto che l’uscente Enrico Coscioni o anche l’ex sindaco, Martino Melchionda “scaricato” dal Partito democratico dopo i fatti di Eboli oppure l’ex Margherita Tommaso Amabile sindaco di Fisciano. In consiglio regionale De Luca potrebbe avere dalla sua anche l’assessore comunale al Turismo, Enzo Maraio, che dalle fila del Partito socialista non nasconde il suo desiderio di riprovare l’avventura. Così come nel Partito democratico si potrebbe ritrovare vicino, in consiglio, gli uscenti Anna Petrone e Donato Pica. Altra pedina fondamentale sarà quella del consigliere regionale Antonio Valiante che pare non abbia nessuna intenzione di fare passi indietro. Su Salerno giocherà un ruolo anche l’area che fa riferimento all’onorevole Guglielmo Vaccaro che, per fare argine alla discesa in campo di De Luca, aveva lanciato il nome della senatrice Angelica Saggese che, ad oggi, insieme a De Luca, è l’unica che ha ufficialmente annunciato la sua candidatura. La Saggese, così come De Luca, spingono per le primarie subito. Come sussurrò la deputata napoletana Valeria Valente lo scorso 10 ottobre durante la due giorni della scuola politica dei giovani turchi a Castellabate, le primarie si dovrebbero tenere a dicembre. Intanto, anche se non è ufficiale, lunedi pare si nuovamente convocata la direzione regionale. Che dovrebbe iniziare il percorso per l’indizione delle primarie e la scelta del candidato.

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