La Curva Sud dell'Arechi

Il giorno del derby

«Regaliamo una gioia ai tifosi» VIDEO

Gl ultras spronano il gruppo nella rifinitura. Bollini carica la Salernitana e s’affida al tridente

SALERNO. «Onorate la maglia, vogliamo vincere il derby». Prima della rifinitura, senza clamore e con una visita-lampo, una nutrita delegazione ultras in rappresentanza della curva Sud Siberiano ha suonato la carica parlando alla squadra, al tecnico della Salernitana Bollini e al ds Fabiani. Il popolo si aspetta il meglio: sono stati acquistati 10.127 biglietti in prevendita, è stata onorata la giornata granata, insomma si va all’attacco del derby per fare lo sgambetto ai cugini dell’Avellino, rivali di sempre.

La coreografia della Curva Sud
All'Arechi va in scena la goliardia degli ultrà granata


Bollini l’ha preparata con tre uomini nella propria area e col tridente offensivo: maggiore protezione davanti a Gomis e prima linea composta da Sprocati, Coda e Rosina. Rientra Minala, sulle fasce Improta e Vitale. «La parola d’ordine è motivazione - così Bollini parlando al sito ufficiale - è facile dire che la Salernitana non ha più nulla da recitare. Non è vero: ho spiegato alla squadra che dobbiamo riscattarci perché mastichiamo amaro dopo il ko di Carpi. Dobbiamo avere la sana voglia di calcio per far divertire il nostro pubblico, dobbiamo dimostrare che la squadra è viva e deve lottare fino alla fine in maniera leale. E’ un derby e non c’è bisogno di aggiungere altro: sano sfottò ma trionfi sempre lo sport, perché è una partita di calcio. Vogliamo giocare questa gara con forte intensità per regalare una grande soddisfazione ai nostri tifosi che ci hanno sempre incitato mostrando maturità e passione anche nei momenti più delicati. Ho ancora negli occhi la sfida al Frosinone: non capita tutti i giorni di ricevere sostegno incessante, sotto di 3 gol, e non è vero che sono piovuti fischi all’indirizzo dei calciatori e del sottoscritto».
La premessa sul termometro del tifo e dell’ambiente nel suo complesso gli serve anche per spiegare che non ci sono, a proprio giudizio, ombrelli da aprire o esami da superare. La sfida all’Avellino, importante per il campanile e «per chiudere il torneo con un bel ricordo, avvalorando il nostro girone di ritorno», non è secondo Bollini la gara che può spostare equilibri e indurre la proprietà a valutazioni sul futuro della guida tecnica. «Non è decisiva per il mio prosieguo a Salerno - ribatte l’allenatore - di programmi ne ho già parlato ma ne parleremo in maniera dettagliata e specifica dopo il Perugia. Abbiamo viaggiato ad una media playoff e io per primo ci credevo. Terminare bene significa lasciare il ricordo delle cose buone e dei numeri. Giusto, però, che questa partita si concluda nel migliore dei modi per dimostrare compattezza di gruppo e per un premio all’ambiente che lo merita». In ottica formazione, si porta dietro un dubbio legato a Vitale, che non è al top ma stringerà i denti, ago della bilancia per un modulo che potrebbe cambiare in corso d’opera. Ha però deciso di rinforzare la difesa con un altro presidio in marcatura, cioè Perico, «perché l’Avellino ha un ottimo reparto offensivo con innesti di gennaio che hanno dato quadratura». Scrive anche la letterina alla squadra. Non di commiato, solo una raccomandazione: «Responsabilità e maturità, lettura della gara e mestiere». Per vincere il derby, occorrono testa fredda e cuore caldo, evitando isterismi e manie di protagonismo.
Pasquale Tallarino
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