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Reddito di cittadinanza, i ricorsi

I giovani esclusi dalla graduatoria si rivolgono alla magistratura

CORBARA. Comune chiamato a difendersi da 27 ricorsi presentati sul reddito di cittadinanza. L’ente, con una delibera della giunta guidata dal sindaco Pietro Pentangelo, ha nominato tre legali per costituirsi in giudizio al Tribunale dove sono fissate per il prossimo 3 aprile, di fronte al giudice Raffaella Caporale, quasi tutte le udienze legate ai ricorsi.

Al Palazzo di Giustizia sono stati presentati appelli da un nutrito gruppo di persone che avevano fatto richiesta del reddito di cittadinanza, senza però avere l’erogazione dei fondi perché piazzatisi in posizioni basse della graduatoria.

In ognuno di questi ricorsi, presentati dagli avvocati Antonello Matrone e Lidia Manfredini, gli esclusi chiedono alla Regione il pagamento di 3.825,09 euro. Al Comune contestano invece i danni biologici legati alla vicenda del mancato conferimento del reddito di cittadinanza. L’ente viene chiamato in causa anche perché si è occupato della raccolta delle domande per l’accesso al reddito e della redazione della graduatoria. A graduatoria fatta, su indicazione del Piano di Zona, i fondi stanziati dalla Regione erano stati spalmati in quota fissa sui richiedenti in base all’ordine cronologico delle domande.

Quando sono finiti i soldi, la graduatoria non era finita. I ricorsi presentati si basano su di una sentenza emessa dalla Cassazione, che ha stabilito che i fondi destinati al reddito di cittadinanza vanno ripartiti tra tutti gli aventi diritto dell’intera graduatoria.

Susy Pepe

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