Recupero dell’ex Copmes «Opera pronta in un anno»

Scafati, Mariniello: «Realizzeremo 20mila metri quadri di capannoni industriali» Le perplessità dell’opposizione: «Una cattedrale nel deserto, ora fate chiarezza»

SCAFATI. Gli amministratori scafatesi continuano a battersi affinché l’opera di riqualificazione dell’area Ex Copmes sia completata in tempi brevi: «Il sogno inizia ad avverarsi ed entro un anno contiamo di portare a termine la riqualificazione», dice Antonio Mariniello, presidente di Scafati Sviluppo. E nonostante siano pronti i primi capannoni le opposizioni sono scettiche e invitano i vertici dire la verità agli imprenditori: «Sul progetto restano le nostre perplessità. Dite la verità sull’improbabile copertura finanziaria», dicono Pd e FdI.

La struttura è strategica per rilanciare il settore industriale a Scafati. Ma l’opera, per alcuni, sembra destinata a rimanere una cattedrale nel deserto. A pensarla così sono Mario Santocchio e Cristoforo Salvati: «Relativamente alla reindustrializzazione dell’area dobbiamo contestare che ad oggi non è stato dato esecuzione al deliberato dell’Anac che ha dichiarato inconferibile la nomina di amministratore delegato all’ex consigliere Mario Ametrano. Ad oggi non vediamo ancora realizzata l’opera. Negli anni abbiamo assistito ad una girandola di nomine ma con risultati insufficienti». Così il presidente della Commissione Garanzia, Marco Cucurachi: «Fa piacere sentire che a breve saranno consegnati i capannoni ma si tratta di nove unità per una superficie di poche migliaia di metri rispetto al progetto originario che consisteva nella costruzione della parte produttiva e di un centro commerciale per una superficie di 130.000.000 metri quadrati. Bisogna fare chiarezza nell’interesse di chi ha investito nel progetto e dire agli imprenditori».

A difendere il “sogno” è il presidente della Stu, Antonio Mariniello: «Quando due anni fa ho avuto dal Comune di Scafati l’arduo compito della riqualificazione dell’area avevamo una mission da portare a termine: quella della costruzione 20000 mtq di capannoni industriali – ha sottolineato – Metà del compito l’abbiamo già portato a termine pur in momento di grave congiuntura economica che ha penalizzato enormemente le imprese. Se poi quest’opera resterà un’oasi nel deserto non dipende da noi, ma dalle congiunture economiche generali. Intanto questo polo va a gravitare in un polo produttivo già esistente, del quale andrà a fortificate le potenzialità. L’ex Copmes diventerà un grande polo di attrazione anche per investimenti diversificato. Abbiamo gettato le basi, ora bisogna sostenere lo sviluppo economico dell'area che è lo sviluppo di tutto il comprensorio».

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