comunitÀ montana alburni

Recuperati dopo vent’anni 324mila euro

CONTRONE. 324mila euro per la Comunità montana degli Alburni. Sono stati “recuperati”, dopo oltre vent’anni di attesa, ed erogati dal ministero dell’Ambiente. A darne notizia è Tino Iannuzzi,...

CONTRONE. 324mila euro per la Comunità montana degli Alburni. Sono stati “recuperati”, dopo oltre vent’anni di attesa, ed erogati dal ministero dell’Ambiente. A darne notizia è Tino Iannuzzi, deputato del Pd e vice-presidente della commissione ambiente.

Iannuzzi esprime «profonda soddisfazione per il finanziamento di 324.634,02 euro, erogato alla comunità montana Alburni dal Ministero dell'ambiente, con decreto del 4 dicembre 2013, per il progetto numero 101, avente ad oggetto "Intervento teso alla salvaguardia del territorio ambientale e naturalistico delle aree del bacino del Calore"». «Si tratta – spiega Iannuzzi - di un progetto realizzato nell'ambito della legge numero 305 del 1989, il cui finanziamento era vanamente atteso da anni dalla comunità montana, la quale aveva anticipato i relativi fondi per la sua esecuzione».

Nel luglio scorso l'onorevole Iannuzzi era stato interessato della vicenda dagli amministratori del territorio. Da quel momento si è attivato presso i ministeri dell'Ambiente, Economia e delle Finanze (Mef) per sbloccare una situazione paralizzata da tempo. Grazie ad un’azione di continua sollecitazione, il ministero dell'Ambiente, con un atto del 6 agosto scorso, ha innanzitutto richiesto la reiscrizione in bilancio delle somme necessarie, che erano oramai collocate fra i residui passivi, quindi ha recuperato la somme, con un decreto di inizio novembre, registrato poi dalla Corte dei Conti il 29 novembre scorso. Con il decreto finale del 4 dicembre, il ministro competente ha autorizzato il trasferimento dei fondi alla comunità montana Alburni.

«In questo modo – sottolinea il parlamentare salernitano – viene garantito, in una fase molto difficile per le comunità montane, un finanziamento cospicuo e fondamentale per la vita dell’ente, e per poter soprattutto provvedere al pagamento delle retribuzioni dei lavoratori di quella comunità, impegnati nelle attività di sistemazione idraulico-forestale del territorio».

Andrea Passaro

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