via ferrara a pregiato

“Recluso” in casa perché l’ascensore non funziona

Costretto ad uscire raramente di casa per la mancata attivazione dell’ascensore nel palazzo dove risiede. Accade a Cava de’ Tirreni al signor Nicola Ronga, che ha seri problemi di salute e da meno di...

Costretto ad uscire raramente di casa per la mancata attivazione dell’ascensore nel palazzo dove risiede. Accade a Cava de’ Tirreni al signor Nicola Ronga, che ha seri problemi di salute e da meno di un anno è assegnatario di un alloggio popolare nel nuovo insediamento di via Luigi Ferrara a Pregiato. Il signor Nicola ha scritto alla Procura della Repubblica, alla tenenza dei carabinieri e al comune di Cava de’ Tirreni, denunciando lo stato di degrado in cui è costretto a vivere.

Nicola Ronga abita al terzo piano e sta lottando da mesi per poter fruire dell’ascensore che non è stato mai attivato a causa del mancato accordo tra gli stessi condomini. «Insieme ai miei familiari ho atteso 35 anni - dice Ronga - in prefabbricati isolati e contententi amianto, aspettando che le istituzioni si occupassero del degrado in cui eravamo costretti a vivere. Oggi, con la consapevolezza che non riuscirò ad aspettare altri 35 anni, urlo la mia delusione sperando che qualcuno si desti dal lungo torpore e si occupi con urgenza di queste situazioni a dir poco scandalose».

Ma ci sono altri problemi che rendono disagevole la vita quotidiana in quella zona di Cava de’ Tirreni. «L’intervento edilizio negli alloggi di via Ferrara - aggiunge Ronga - non è stato ultimato e io sono soggetto ad allagamenti e a combattere con l’umidità in casa, ma soprattutto sono privo di una via di accesso agevole alla mia abitazione. L’unica strada esistente e praticabile è infatti strettissima, impervia e percorribile a una sola corsia, malgrado sia a doppio senso di marcia, e dunque sono frequenti gli ingorghi e le liti tra i conducenti delle auto. È facile immaginare cosa accadrebbe se in quella strada dovesse transitare un mezzo di soccorso. Vorrei capire tante persone anziane e malate come possono tirare avanti in queste condizioni».

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