Reati fiscali, indagati due ex sindaci

La Guardia di Finanza a Camerota: sequestrati gli atti relativi alle società partecipate dal Comune

CAMEROTA. Perquisizioni e accertamenti presso gli uffici comunali, le sedi di due società miste e le abitazioni di due ex sindaci e di sei amministratori delle due partecipate. Ieri mattina la Guardia di Finanza di Sapri ha svolto un’attività d’indagine a Camerota nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Vallo della Lucania, coordinata dal sostituto procuratore Alfredo Greco, sulla regolarità del bilancio comunale collegata alla contabilità delle due società partecipate del Comune, il “Leon di Caprera” per le attività del porto e “La Calanca” per i parcheggi, per gli anni compresi dal 2008 al 2011.

Due gli indagati in concorso tra loro, i due ex primi cittadini Antonio Troccoli e Domenico Bortone. I reati contestati sono quelli di omessa dichiarazione fiscale, abuso d’ufficio e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale. Secondo l’ipotesi investigativa, nel periodo contestato gli amministratori, in qualità di rappresentanti legali pro tempore del Comune, non avrebbero versato le imposte dirette né l’Iva e non avrebbero presentato le dichiarazioni fiscali dovute. Inoltre avrebbero agevolato i soci delle due partecipate omettendo di incassare i canoni dovuti e non inscrivendo nei bilanci di previsione e consuntivi, approvati in consiglio comunale per gli anni dal 2008 al 2011, le risultanze dell’attività delle società. Non risulta indagato alcun amministratore delle stesse.

Gli uomini del tenente Ciro Fanelli hanno cercato documenti contabili e ogni altro elemento utile a ricostruire spese ed entrate, per avere un quadro della formazione del bilancio e individuare eventuali altri profili d’indagine, presso la sede delle due partecipate e presso l’ufficio commercio del Comune. Le Fiamme Gialle sono state a casa dell’ex sindaco Antonio Troccoli, in carica da giugno 2004 a giugno 2008 (che “la Città” ha cercato al telefono senza esito) e dell’ex sindaco Domenico Bortone, in carica da giugno 2009 a gennaio 2012, quando fu sfiduciato dalla sua ex maggioranza. «Sono sereno e rispettoso delle decisioni della magistratura – dice Bortone – ma mi sento totalmente estraneo a una vicenda in cui la mia persona sia avvicinata al malaffare. Non ho partecipato ad alcun atto delinquenziale, che anzi ho contrastato. Si tratta di fatti tecnici e non di mia competenza, c’erano un ragioniere e un revisore dei conti. Spero che questo sacrificio d’immagine di Camerota e della mia persona serva per una nuova primavera». Bortone, pochi giorni prima della fine del suo mandato, aveva denunciato ammanchi in Comune.

Le perquisizioni domiciliari hanno interessato anche i presidenti nominati alla guida de “La Calanca” e del “Leon di Caprera”, compresi gli attuali vertici.

Rosamaria Morinelli

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