Ravello-Europa, unione che dura

Compie trent’anni il Centro per i beni culturali che ha sede nella città della musica

RAVELLO. Ha compiuto trent’anni il Centro universitario europeo per i beni culturali di Ravello. E il compleanno è stato festeggiato ieri con tutti gli onori. La giornata commemorativa ha avuto inizio sin dalla mattina, con la Santa messa, officiata da Padre Giulio Cipollone, professore dell’Università Gregoriana di Roma, Mons. José Manuel Del Rio, sottosegretario nel Pontificio consiglio della Cultura e Padre Francesco Capobianco, direttore della Biblioteca San Francesco.

Subito dopo ha avuto luogo la celebrazione, animata da alcuni degli artefici e dei protagonisti della nascita del Centro, che è la testimonianza di come anche al Sud si possa organizzare una qualificata e nutrita serie di iniziative, costruendo una rete europea ed internazionale di relazioni. A partecipare alla festa sono stati Paolo Vuilleumier, sindaco di Ravello; Mario Valiante, socio promotore; Alfonso Zardi, capo del servizio di Governance e delle Istituzioni democratiche del Consiglio d’Europa; Jean-Pierre Massué, cocio promotore; Licia Vlad Borrelli, componente del Comitato scientifico, Jean-Paul Morel, vice Presidente; Salvatore Claudio La Rocca, responsabile relazioni esterne; Claude Albore Livadie, componente del Comitato Scientifico; Ferruccio Ferrigni, coordinatore attività; Marie-Paule Roudil, consigliere di Amministrazione e Secondo Amalfitano, in rappresentanza della Fondazione Ravello. A fare gli onori di casa il presidente del Centro, Alfonso Andria, che ha evidenziato come la «speranza, in un Paese che, soprattutto negli ultimi anni, si è negativamente caratterizzato per i tagli alla cultura, di cui il Centro e tante altre istituzioni culturali sono stati vittime, è che malgrado la straordinaria difficoltà del tempo presente si riesca a costruire una prospettiva stabile e rassicurante per il futuro». (g.d.s.)