Ravello diventa un caso politico e nasconde i “nodi” della Costiera

Scambi di accuse tra i partiti per i 4 milioni della Regione alla Fondazione presieduta da Brunetta Ma i progetti di unire intorno all’Ente tutti i comuni della Divina non sono stati mai messi in atto

RAVELLO. I quattro milioni di euro stanziati dalla Regione alla Fondazione Ravello, oramai sono diventati un “caso” politico. In Costiera, tuttavia, nessuno parla, nessuno si schiera (o vuole schierarsi) da una parte o dall’altra, almeno tra i sindaci del comprensorio, anche se qualcuno avrebbe molto da dire (o da ridire). I buoni “doveri” di vicinato, però, impongono il silenzio e, dunque, dissotterrata l’ascia di guerra, si stanno affrontando, attraverso un ping pong mediatico, centrodestra e centrosinistra, sia a livello provinciale che regionale. E così, in attesa di ulteriori sviluppi (la Fondazione intende querelare il segretario provinciale del Pd, Nicola Landolfi) il “casus belli” rischia di far dimenticare altri problemi che, come una spada di Damocle, pendono sulla Divina.

A partire dalla bonifica della Provinciale Chiunzi-Ravello, attraversata da turisti e politici, nonostante sia stata ufficialmente chiusa, per la cui messa in sicurezza non si riescono a reperire fondi. E, alla stessa stregua, sembra serpeggiare un certo malcontento tra gli altri comuni della Costa d’Amalfi, che non vogliono affatto essere relegati al ruolo di “sorellastre” della blasonata “città della musica” che fa la parte del leone. Anche perché, finora, l’unico tentativo, partito sempre dalla Fondazione Ravello, di unire i paesi della Costiera, sempre sotto l’egida dell’Ente presieduto dall’ex ministro Renato Brunetta, è fallito miseramente senza capire per colpa di chi. Il sito “eventicostadamalfi.it” avrebbe dovuto essere, infatti, parte integrante del “progetto “dieci2 Costa d’Amalfi” – si legge sul portale - ideato dalla Fondazione Ravello e condiviso e realizzato con tutti i comuni della Costiera”. “Una riproposizione virtuale – è spiegato sul sito - in chiave di offerta turistico - culturale dell’unicum geografico, morfologico, culturale e storico, che Boccaccio definì “fra le più dilettevoli parti d’Italia”. Invece tutto questo non è avvenuto e la home page riporta esclusivamente gli appuntamenti del Ravello Festival. La fine dell’estate, comunque, sembra essere, da un paio di anni, portatrice di polemiche all’interno della Fondazione. Nel 2012 si è verificata la defenestrazione del segretario generale Andrea Manzi, che non ebbe parole “dolci” nei confronti di chi lo aveva messo da parte, seppure la sua lettera al “vetriolo” sia rimasta segreta. Intanto da poco più di un mese è partita la proposta di una Fondazione Costa d’Amalfi onlus, capace di “creare – spiegano i promotori - una cultura di rete tra diverse realtà associative e attuando un nuovo modo di fare relazione tra le persone, le associazioni e gli enti associati, per promuovere la cultura e le tradizioni”.

Gaetano de Stefano

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