Rapporti tesi tra residenti e operatori

Come un mosaico la movida notturna si compone di variegati tasselli. Ci sono i giovani che escono per divertirsi, i gestori dei locali che investono soldi e passione nelle loro attività, i musicisti...

Come un mosaico la movida notturna si compone di variegati tasselli. Ci sono i giovani che escono per divertirsi, i gestori dei locali che investono soldi e passione nelle loro attività, i musicisti e chi si occupa di intrattenimento. E poi ci sono i cittadini che spesso protestano per l’inciviltà degli avventori, per il chiasso che toglie il sonno e per il degrado che rimane dopo una notte di bagordi.
Negli ultimi anni, la tanto vituperata movida salernitana, però ha avuto un vertiginoso calo per diversi fattori. Sicuramente c’è e rimane un problema di parcheggi, ma ci sono anche altri elementi ad aver determinato una sorta di svuotamento dei locali. Tra questi, la mancanza di eventi capaci di essere attrattivi o culturalmente stimolanti. E, se da una parte i gestori dei locali ribadiscono di lavorare anche per elevare la qualità del divertimento, a partire dalla cultura del bere bene e in maniera equilibrata, dall’altra c’è tutto il mondo di chi vive facendo musica dal vivo che si trova costretto a guardare verso altre piazze.
Se Salerno si svuota, infatti, Cava, Nocera e altri paesi della provincia, fino a qualche anno fa completamente deserti, fanno il pienone di persone soprattutto nel fine settimana. Probabilmente si sarebbe dovuto lavorare di più nel cercare di riempire di contenuti e ampliare l’offerta cercando di trovare un equilibrio tra gli abitanti dei quartieri più gettonati, come il centro storico e le iniziative di chi lavora nell’intrattenimento e nella cultura. Settori, questi, che potrebbero rappresentare una voce importante nel Pil cittadino, soprattuttio puntando su iniziative di qualità.(e.t.)
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