Rapine con minacce e botte Individuato il capo banda

I carabinieri di caserta hanno notificato ordinanza di custodia cautelare in carcere al 37enne pregiudicato albanese alla guida di un gruppo responsabile di aver svaligiato ville nel Salernitano

I carabinieri di Caserta hanno notificato un ordinanza di custodia cautelare in carcere al pluripregiudicato albanese Hasan Lika, 37 anni - già detenuto a Santa Maria Capua Vetere (Caserta)- ritenuto a capo di una banda responsabile di due violente rapine in villa e un furto in abitazione compiuti la notte del 28 aprile 2012 nel Salernitano. Il provvedimento, emesso dal Tribunale del Riesame di Salerno su richiesta della locale procura, è il frutto delle indagini realizzate congiuntamente dai carabinieri delle compagnie di Caserta, Eboli e Agropoli (Salerno) dopo l’arresto di Lika effettuato a Maddaloni alcune ore dopo i colpi. In particolare il 37enne fu fermato a bordo di un’auto rubata; all’interno fu rinvenuta dell’argenteria rapinata in una villa di Penta, frazione del comune di Fisciano (Salerno). In quell’occasione, accertarono i carabinieri, Lika e i suoi tre complici presero di mira la villa di proprietà di un noto primario che, con i suoi familiari, tra cui il figlio di 16 anni e la suocera ottantenne, furono sorpresi nel sonno e tenuti costantemente sotto la minaccia delle armi da fuoco; il professionista e la moglie furono anche percossi fin quando non consegnarono oggetti di valore contenuti nella cassaforte. Ma quella notte, hanno scoperto i militari, il 37enne e la sua banda si resero protagonisti anche di un’altra rapina a Capaccio Scalo in località Ponte Barizzo e di furto in un’abitazione di Altavilla Silentina. Le indagini continuano per identificare gli altri componenti del gruppo che comunque dopo l’arresto di Lika non ha più compiuto rapine.