Rapine a banche e uffici postali, 8 a processo 

Alla sbarra una paranza di sarnesi e napoletani che agivano a San Marzano, Roccapiemonte e Sarno

Affronteranno il processo in otto con l’accusa di rapine e tentate rapine ai danni di banche e uffici postali a San Marzano sul Sarno, Roccapiemonte e Sarno: gli imputati, tutti facenti parte di una paranza originaria di Scampia, comprende due sarnesi, Pasquale Robustelli, 54 anni, e Ferdinando Manzo, 61, e sei napoletani: Giovanni e Sabatino Perrotta, di 46 e 43 anni, Salvatore Di Tota, 45, Salvatore Pappagallo, 42, Nicola Scotto, 28, e Salvatore Somma, 47.
I pregiudicati affronteranno il processo dopo il rinvio a giudizio disposto dal Gup del Tribunale di Nocera Inferiore: sono accusati di aver messo a segno, in particolare, due colpi: all’ufficio postale di Sarno il 28 aprile 2015 e alla filiale della Banca Popolare dell’Emilia Romagna di Roccapiemonte, il 22 maggio 2015, entrambi eseguiti con successo; e di aver tentato la rapina all’ufficio postale di San Marzano sul Sarno il 4 luglio 2015, saltata per una serie di intoppi.
Il gruppo venne raggiunto da un’ordinanza di custodia alla fine del 2016, provvedimento scaturito dagli esiti di approfondimenti investigativi condotti dalla sezione operativa dei carabinieri del reparto territoriale di Nocera nell’ambito di una precedente indagine avviata nell’agosto 2015, che aveva portato a una prima fase investigativa. Nel dicembre 2015 infatti partì una prima operazione contro un gruppo criminale analogo, che mirava ad uffici postali e istituti di credito, con base operativa a Scampia. Il 14 dicembre 2015 furono eseguite altre 7 misure cautelari nei confronti di altrettante persone, indagate per associazione per delinquere finalizzata alle rapine e lesioni personali, ritenute responsabili della rapina commessa il 18 agosto 2015 in un ufficio postale di Salerno, zona Matierno, nel corso della quale era rimasta ferita una donna che aveva riportato lesioni guaribili in 10 giorni.
Il procedimento rappresenta la prosecuzione di quell’indagine, con accertamenti di responsabilità per otto persone, chiamate a rispondere delle accuse di rapina in concorso, con i tre colpi contestati a vario titolo e con diverse partecipazioni nella batteria d’azione, ricettazione delle vetture rubate adoperate per mettere a segno i blitz, lesioni, porto a detenzione di armi. L’operazione svolta al momento del blitz, con le misure di custodia cautelare firmate dal Gip su richiesta della Procura di Nocera, fu ribattezzata «La paranza di Scampia».
Alfonso T. Guerritore
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